Petrolio in rosso su rallentamento USA

06/12/2023 18:14

Petrolio in rosso su rallentamento USA

Petrolio debole nonostante calo produzione OPEC

Il petrolio accelera al ribasso e torna su livelli abbandonati a fine giugno: questo nonostante alcuni dati macro che avrebbero invece dovuto sostenere le quotazioni.
In primis le statistiche di fonte Reuters secondo cui la produzione di greggio dei Paesi OPEC a novembre ha fatto segnare una flessione. Si tratta del primo dato negativo da luglio, guarda caso un mese in cui le quotazioni del barile avevano fatto segnare un rialzo (contro il netto calo di novembre).

In base all'indagine di Reuters gli OPEC il mese scorso hanno estratto 27,81 milioni di barili al giorno, circa 90 mila in meno rispetto a ottobre. Minor produzione significa minor offerta e quindi, a parità di altre condizioni, prezzi più alti.

Scorte USA in calo ma salgono quelle di benzina

L'altro dato pubblicato in giornata si riferisce alle scorte di petrolio negli USA: l'Energy Information Administration (EIA) ha comunicato che nella scorsa settimana le scorte hanno evidenziato una variazione pari a -4,632 milioni di barili dopo quella da +1,609 milioni della precedente e contro i -1,354 milioni del consensus.

Meno scorte del previsto normalmente si dovrebbero tradurre in maggiori acquisti e quindi in una crescita del prezzo. In questo caso è però bene completare l'informazione con le scorte di benzina che sono salite di 5,4 milioni di barili contro il +1 milione del consensus, dato di tenore opposto (ovvero favorevole a un calo del prezzo del petrolio).

Rallentamento USA e dubbi sui tagli OPEC+ penalizzano il greggio

Come mai allora il greggio scende così repentinamente? Il quadro di insieme deve essere completato con altri dati e considerazioni.

Tra i primi troviamo quelli relativi al mercato del lavoro USA, importante riferimento per determinare lo stato di salute della principale economia mondiale. Ieri l'indice JOLTS ha segnalato una flessione delle ricerche di posizioni lavorative sui minimi da inizio 2021 e oggi il dato ADP sui nuovi dipendenti nei settori non agricoli si è rivelato inferiore alle attese.
Il segnale è chiaro: la congiuntura USA sta rallentando a causa dell'azione restrittiva della Fed e questo in prospettiva si traduce in una minore domanda di petrolio. Infine analisti e operatori stanno iniziando a dubitare sull'efficacia dei tagli alla produzione decisi recentemente dall'OPEC+ e della possibilità che vengano apportate ulteriori riduzioni volontarie.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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