Petrolio in ascesa con ipotesi embargo Russia

17/05/2022 17:15

Petrolio in ascesa con ipotesi embargo Russia

Focus sull'ipotesi di embargo UE sul petrolio russo

Il petrolio accelera al rialzo: i future luglio 2022 si sono spinti fin sui 115,70 $/barile circa per il Brent e sui 113,20 $/barile circa per il WTI, i livelli più alti dalla fine di marzo. Le cause di questo progresso sono molteplici. Una, forse la principale, è rappresentata dai tentativi dell'Unione Europea di istituire un embargo sul greggio importato dalla Russia quale ulteriore sanzione contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina.

Fin qui i tentativi non sono andati in porto a causa del veto posto dall'Ungheria. Ma le pressioni sul premier Viktor Orbán sono in intensificazione e alcuni alti diplomatici puntano a raggiungere un accordo nel summit del 30-31 maggio. Si lavora sulla base di un embargo scaglionato nell'arco di sei mesi, con periodi di transizione maggiori per Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Un embargo del petrolio russo spinge i prezzi al rialzo dato che di fatto "taglia via" una consistente fetta di offerta di greggio.

La domanda cinese potrebbe aumentare

Un'altra causa del rally del petrolio segnalata dagli analisti è la prospettiva di graduale allentamento delle restrizioni anti COVID-19 in Cina.

I lockdown, soprattutto quello duro imposto a Shanghai stanno rallentando notevolmente l'economia cinese ma non solo. Ieri i dati sulle vendite al dettaglio ad aprile hanno fatto segnare -11,1% a/a (dato peggiore da aprile 2020), mentre la produzione industriale è scesa del 2,9% a/a (dato peggiore da marzo 2020).
è evidente che un ritorno alla normalità, seppur graduale, favorirebbe un recupero della domanda in Cina e la ripresa dei traffici marittimi: Shanghai è il porto commerciale più trafficato al mondo. In questo caso abbiamo una prospettiva di incremento della domanda di petrolio.

La Russia riduce la produzione

Infine il rallentamento della produzione da parte della Russia.

Reuters riferisce che un report interno dell'OPEC+ parla di un calo del 9% dell'output russo ad aprile, la flessione più consistente dai tempi della dissoluzione dell'Unione Sovietica nei primi anni '90. La produzione della Russia si è attestata a ben 1,28 milioni di barili/giorno sotto la quota stabilita a livello OPEC+.
Sempre Reuters scrive che un documento del ministero dell'economia russo parla di un calo del 17% della produzione nel 2022 a causa delle sanzioni occidentali. Con l'effetto visto prima di ridurre l'offerta e sostenere i prezzi.

Fonte: FTA Online

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