Perché il prezzo del petrolio non scende

17/06/2022 10:10

Perché il prezzo del petrolio non scende

E, terzo punto, l'aumento dei prezzi del carburante in ragione di interruzioni e di limitazioni che, a loro volta, sono legate all'attuale livello della capacità di raffinazione. Sono questi, in sintesi, i tre motivi sul perché il prezzo del petrolio non scende secondo l'analista di Goldman Sachs Jeff Currie nel corso di un suo intervento su Bloomberg TV.

Il mercato petrolifero è in una strettoia, tra domanda robusta ed offerta limitata

Tra la domanda robusta, e l'offerta che è limitata, quindi, il mercato petrolifero al momento si trova, in tutto e per tutto, all'interno di una strettoia.

Ed è per questo che il prezzo del greggio al barile ormai staziona da tempo ben al di sopra della soglia psicologica dei 100 dollari.

Si tratta peraltro di quotazioni che alla lunga potrebbero portare a livello macroeconomico allo scenario peggiore. Ovverosia, quello della recessione economica non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi dell'Occidente.
Con il greggio che si dovesse spingere 130-140 dollari al barile, infatti, il rischio di una recessione economica non farebbe che aumentare considerando tutte le criticità sopra indicate.

Le rigidità di mercato coinvolgono non solo il greggio, ma anche le materie prime alimentari

Non a caso l'esperto della Goldman Sachs ha messo in evidenza come, nel settore petrolifero, la rigidità del mercato ora sia decisamente più accentuata rispetto a 3-6 mesi fa.

Con l'energia, ma anche con il cibo che, tra la domanda e l'offerta, risultano essere ora fortemente sbilanciati. Basti pensare, attualmente, ai carichi di grano che non riescono ad uscire dall'Ucraina a causa della guerra.

Perché oltre all'offerta di greggio è limitata pure la capacità di raffinazione del carburante

Per quel che riguarda invece l'attuale capacità limitata di raffinazione a livello globale, a partire dagli Stati Uniti, l'analista della Goldman Sachs Jeff Currie ha ricordato che la maggior parte della capacità mondiale di lavorazione del carburante di riserva si trova in Russia ed in Cina.

Il che, tra l'altro, ha portato la benzina negli USA, di recente, a toccare i 5 dollari al gallone.

 

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