Pensioni, se rimandi Quota 103 riceverai un bel bonus in busta paga

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 07/03/2025 10:15

Pensioni, se rimandi Quota 103 riceverai un bel bonus in busta paga

Se stai pensando di andare in pensione con Quota 103, devi sapere che anche quest'anno il Governo ti garantisce un bonus in busta paga se decidi di restare al lavoro qualche anno in più.

Si tratta di un incentivo che ti permetterà di aumentare lo stipendio mensile per ogni mese extra di lavoro, pur avendo già maturato i requisiti per ritirarti con Quota 103.

Vediamo però come funziona questo bonus, a quanto ammonta e come richiederlo quest'anno.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni Flash.

Pensioni, se rimandi Quota 103 riceverai un bel bonus in busta paga

Anche quest'anno se rimani al lavoro potrai ritrovarti in busta paga il cosiddetto Bonus Maroni, l'incentivo (o meglio l'esonero contributivo) introdotto nel 2004 dall'allora Ministro per il Welfare Roberto Maroni.

In breve, il bonus prevede che i contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico del lavoratore, invece di essere versati all?INPS, vengano erogati direttamente in busta paga.

Come precisa la Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 161), se fai richiesta dell'incentivo "viene meno ogni obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro [...] della quota a carico del lavoratore".

Per avere questo esonero contributivo, dovrai però rinviare il pensionamento se hai maturato i requisiti per accedere a Quota 103, che per il 2025 restano fissati a 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Anche nel 2024 era disponibile il Bonus Maroni, ma rispetto alla versione precedente quest'anno l'incentivo è stato detassato. La Legge di Bilancio 2025 ha stabilito infatti che l?importo aggiuntivo in busta paga non sarà soggetto a tassazione IRPEF.

In poche parole: più soldi in busta paga. Ma di quanto si parla?

Pensioni, a quanto ammonta il bonus in busta paga

Dato che si tratta dei contributi IVS a carico del lavoratore, il bonus Maroni corrisponde al 9,19% della retribuzione lorda per i dipendenti privati, e al 8,8% per i dipendenti pubblici. In partica, per ogni 100 euro di stipendio lordo, il bonus sarà di 8,80 - 9,19 euro.

A titolo d'esempio, se hai uno stipendio di 2000 euro lordi al mese, otterrai con il bonus Maroni circa 176-184 euro in più. E questo per ogni mese in cui decidi di restare al lavoro, fino al raggiungimento dell'età prevista per la Pensione di Vecchiaia.

Oltre a guadagnare qualche soldo in più in busta paga, lavorare più a lungo ti permetterà anche di accumulare più contributi, dato che la quota a carico del datore di lavoro sarà sempre accreditata all'INPS.

Così facendo, oltre a ritrovarti con uno stipendio mensile più ricco, ti potrai ritirare con un assegno previdenziale ancora più pingue di quello che avresti avuto uscendo con Quota 103.

Un trattamento che, ricordiamo, prevede l'applicazione del calcolo contributivo e un tetto massimo alla pensione pari a 4 volte l?assegno minimo INPS, cioè circa 2.413,6 euro lordi al mese.

Pensioni, come avere il bonus in busta paga

Con il Messaggio 799/2025, l'INPS ha comunicato che "il sistema di gestione delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione della domanda di incentivo al posticipo del pensionamento?. Ovverosia, già a partire da questo mese puoi richiedere il Bonus Maroni.

Sempre l'INPS precisa che la richiesta può essere trasmessa direttamente dal sito istituzionale, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE, CNS o eIDAS e seguendo il percorso: "Pensione e Previdenza - Domanda di pensione - Aree tematiche - Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci - Accedi all?area tematica - Certificati?.

In alternativa, è possibile fare richiesta dell'incentivo attraverso i Patronati abilitati o il Contact Center dell'Istituto Previdenziale.

Attenzione, però. L'incentivo non verrà subito erogato. Se maturi i requisiti di Quota 103 (ad esempio) nel mese di gennaio, "l'esonero contributivo non può avere una decorrenza antecedente al 1 agosto 2025, per i lavoratori dipendenti privati e al 1 ottobre 2025, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni".

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