Alcuni titolari di pensioni INPS non potranno ricevere alcun aumento a partire da gennaio 2025.
Una specie di "tagliola" scatterà infatti dal prossimo anno per questi pensionati, in quali, purtroppo, dovranno accontentarsi dell'assegno previdenziale così come.
Vediamo a chi non andrà l'aumento di inizio anno, e perché questa limitazione così improvvisa.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.
Pensioni 2025, a chi non spetterà l'aumento del prossimo anno
Alla fine qualche soldo arriva per tutti dalla perequazione annuale, ovvero la rivalutazione delle pensioni che scatta (quasi) sempre dal 1 gennaio.
O almeno così era fino ad oggi. Come riporta l'ANSA, nel 2025 non ci sarà il recupero dell'inflazione per alcune pensioni.
Per la precisione, prendendo a riferimento il testo della Manovra,
"[...] la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici non è riconosciuta ai pensionati residenti all'estero".
Parliamo degli stessi pensionati che nel corso del 2024 sono stati oggetto di due disposizioni firmate INPS:
Con questo ultimo "sgarbo", ora i pensionati all'estero si ritroveranno per la prima volta senza l'aumento annuo della pensione.
A meno che la loro pensione non sia inferiore al trattamento minimo. Sempre l'ANSA precisa che tale disposizione è solo
"[...] per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo Inps con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi".
Pensioni 2025, a quanto ammonta l'aumento
Nonostante quanto stimato precedentemente, sembra che l'aumento in arrivo per i pensionati residenti in Italia sarà di poco conto.
Sempre l'ANSA riporta infatti un aumento di soli 3 euro, con l'importo ufficiale che passa da 614,77 euro a 617,9 euro.
Com'è possibile un aumento così misero? Per il fatto che stavolta hanno voluto fare questo calcolo.
Ufficialmente il trattamento minimo è a 598,61 euro per tutti i pensionati, ma nel 2024 si è voluto aumentare di 2,7 punti percentuali l'assegno previdenziale.
Così facendo l'assegno è salito a 614,77, ma si tratta di una cifra transitoria: se questo 2,7% di aumento non viene rinnovato a fine anno, la base dell'assegno tornerà a 598,61 euro.
Per evitare una riduzione della pensione, è stato così deciso per il 2025 un altro incremento transitorio del 2,2%, al quale si aggiunge quello effettivo della pensione, ovvero l'1%.
In conclusione, da 598,61 si passa a 604,6 euro (+1%), per poi salire a 617,9 euro con l'aumento del 2,2%.
Pensioni 2025, arrivano i primi tagli?
L'operazione del Governo sulle pensioni può essere forse interpretata come una prima avvisaglia di taglio previdenziale.
Un taglio che riguarda ora la platea (con la sopraccitata estromissione dei pensionati all'estero con trattamenti sopra la minima), ora gli importi stessi dell'assegno, come dimostra questo mini-aumento di 3 euro.
Ma il taglio non è solo per gli attuali pensionati: anche per coloro che vogliono ritirarsi la pensione diventerà in futuro sempre più "corta".
E questo per via delle opzioni anticipatorie confermate nel 2025. A parte Ape Sociale e l'Anticipata Fornero, quasi tutte quelle riconfermate prevedono il calcolo dell'assegno con il modello contributivo, notoriamente penalizzante.
Ed è un bel problema per chi, pur avendo tutti i requisiti contributivi, non riesce a maturare un assegno consono. In questo modo oltre a tenere ferme le pensioni minime, il Governo sembra stia inoltre cercando di limitare anche gli assegni futuri.
In sintesi
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Nel 2025, l'aumento delle pensioni non sarà concessa ai pensionati residenti all'estero.
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Potranno beneficiare dell'aumento nel 2025 quelli con pensioni inferiori al trattamento minimo INPS.
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L'aumento previsto per le pensioni minime nel 2025 sarà di soli 3 euro, passando da 614,77 euro a 617,9 euro, grazie a un incremento transitorio del 2,2% e un adeguamento dell'1%.