Invece di aprile, saranno le pensioni di marzo 2024 ad avere il nuovo IRPEF direttamente sul cedolino.
Una novit salutata dall'apposita Circolare dell'INPS, che conferma l'anticipo del nuovo calcolo fiscale a un mese da quanto previsto prima.
Una bella notizia per i pensionati, che potranno ritrovarsi il nuovo aumento previsto in tempo per ammortizzare il taglio dovuto dalle addizionali comunali in acconto.
Vediamo infatti a quanto ammonta l'aumento dovuto al nuovo calcolo IRPEF, e quanto saranno pi alte le pensioni di marzo 2024.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Mr LUL lepaghediale.
Pensioni marzo 2024, nuovo IRPEF in anticipo
Con le disposizioni della Legge di Bilancio 2024, l'aliquota IRPEF scende dal 25% al 23% per i redditi anche oltre i 15mila euro lordi, purch sempre sotto i 28mila.
Un risparmio del 2% che si vedr direttamente sul cedolino, e non di quello di aprile come precedentemente confermato nella sezione "Cedolino di pensione di febbraio 2024".
Nell'ultimo messaggio dell'Istituto, il 755 del 20 febbraio 2024, stato invece anticipato il nuovo calcolo al cedolino di marzo, in arrivo tra meno di una settimana per tutti i pensionati INPS.
Cos facendo, oltre al nuovo calcolo, saranno anche "conguagliate anche le differenze relative alle mensilit di gennaio 2024 e febbraio 2024.". Appunto quelle che al momento non hanno beneficiato del nuovo calcolo.
Ma attenzione.
Nel caso di pensioni relative a invalidit civile, assegni sociali, e non soggette a tassazione per specifiche ragioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo), esse a prescindere non subiranno trattenute fiscali.
Pensioni marzo 2024, a quanto ammonta l'aumento
Il calcolo potrebbe essere facile, constatando che si tratta solo del 2% in meno sull'imponibile IRPEF.
Pertanto, fino a 28mila euro, si potr godere di un'imposta IRPEF lorda pari a 6.440 euro, e non di 6.700 euro.
Circa 260 euro lordi in pi all'anno, ovvero 20 euro al mese lordi per ogni mensilit (tredicesima compresa).
E questo godendo sempre delle stesse detrazioni da pensionato previste anzitempo, ovvero:
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1.950 euro fino a 8.500 euro di reddito annuo,
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700 euro moltiplicato per il rapporto fra 1.255 euro e la differenza tra 28.000 euro e 19.500 euro.
In pratica da 1.950 euro a massimo 750 euro se vicini alla soglia dei 28mila annui.
Comparato alla perequazione in effetti l'aumento non alto, se si conta che con l'adeguamento al 5,4% per ogni mille euro di pensione spettano 54 euro lordi in pi sulla mensilit.
Anche se solo fino a 4 volte il trattamento minimo (2.271,76 euro): oltre questa soglia verr applicato un coefficiente che ridurr progressivamente l'aumento, come riportato nella circolare 1/2024.
Il punto, per, che si tratta di un aumento al lordo delle trattenute e delle successive imposte, come quelle addizionali in arrivo purtroppo nello stesso mese di marzo 2024.
Pensioni marzo 2024, occhio al taglio delle addizionali
Per quanto possa sembrare un'occasione propizia, sempre nelle pensioni di marzo 2024 sono in arrivo dei sensibili tagli a livello di addizionali comunali.
Oltre a quelli a saldo, previsti dalla normativa di riferimento (il D.Lgs. 360 del 30/9/1998), dal mese di marzo fino a novembre compreso il pensionato si ritrover a dover pagare anche l'acconto delle addizionali comunali, anche se solo del 30% rispetto al 70% previsto per quelle a saldo dell'anno successivo.
Di seguito riportiamo un esempio di quanto potrebbe avere come aumento nelle pensioni di marzo 2024, al netto dell'IRPEF e delle addizionali previste.
Supponiamo di avere una pensione di 2000 euro, e di essere residenti a Milano, con aliquota comunale allo 0,8% (ma 0,24% sar quella applicata in acconto).
Pertanto, tolti 437 euro di IRPEF netta alle detrazioni, 32 euro di addizionale regionale e 19 euro di addizionale comunale (comprensiva della rata in acconto), il pensionato dovrebbe avere all'incirca 1.626 euro al mese.
Ovviamente questo calcolo prevede una quota di detrazioni calcolata su 28.000 euro, secondo il calcolo previsto dal T.U.I.R.
(art. 13 comma 3).
Per avere la somma massima di detrazione (1.955 euro) il reddito annuo lordo non deve superare gli 8.500 euro.