Il Portogallo, con il suo regime di tassazione speciale per residenti stranieri "non abituali", ha ospitato negli ultimi anni un gran numero di pensionati italiani.
Lo stop all'imposta fissa per i pensionati e per professionisti digitali
Tuttavia, a partire dal 2024, il Paese lusitano non farà più parte dell'elenco dei paradisi fiscali per pensionati. Infatti, il governo guidato dal socialista António Costa ha deciso di porre fine all'imposta fissa del 10% per i pensionati e del 20% per professionisti e nomadi digitali. La ragione di questa decisione risiede nel fatto che l'afflusso di stranieri benestanti dal 2009 è stata una delle cause dell'aumento dei prezzi degli immobili nelle grandi città. Nonostante questa nuova disposizione, chi fino al 2020 ha usufruito di queste agevolazioni potrà continuare a farlo per tutta la durata prevista dalla legge. Per coloro che nelle vesti di pensionati si sono stabiliti in Portogallo da anni o per coloro che avevano pianificato di trasferirsi sulla costa iberica dell'Atlantico, la questione di quale meta scegliere in futuro è ora un problema urgente. Dunque, quali sono i nuovi paradisi fiscali per i pensionati italiani? E quali sono le motivazioni che spingono quest'ultimi a lasciare l'Italia?
Quanti sono i pensionati italiani all'estero ?
Le pensioni pagate all'estero dall'Inps sono circa 317.000, ovvero poco meno del 3% di tutte le pensioni erogate. La pandemia ha avuto un impatto significativo sul fenomeno dei "pensionati migranti". Fino al 2019, circa 5.600-5.700 persone decidevano ogni anno di trasferirsi all'estero, ma nel 2020 e nel 2021 questo numero è sceso ad una media di circa 3.600 pensionati, per poi risalire nel 2022 a oltre 4.600 partenze.
Cosa spinge i pensionati italiani a trasferirsi all'estero ?
La scelta dei pensionati italiani di trasferirsi all'estero non è legata soltanto a motivazioni economico-fiscali. Infatti, a parte la Spagna, le altre destinazioni non registrano arrivi significativi dal punto di vista statistico. Molte donne pensionate, ad esempio, scelgono come meta la Svizzera, la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, la Francia, il Belgio e in parte la Gran Bretagna.
Un recente studio condotto dalla Fondazione Nord Est evidenzia che il saldo dei flussi in entrata/uscita con gli altri Paesi è di 1 a 17, cioè per ogni giovane europeo che si stabilisce in Italia, 17 italiani si trasferiscono in altri Paesi. Un fenomeno migratorio che è paragonabile a quello degli anni '50, ma con una percentuale del 30% di laureati.
L'Inps suggerisce che per contenere il fenomeno delle migrazioni di pensionati, la soluzione migliore sarebbe far rientrare i giovani lavoratori in Italia. Tuttavia, il governo ha recentemente eliminato le agevolazioni volte a favorire il rimpatrio dei lavoratori italiani all'estero.
I paesi alternativi
Diverse sono le alternative al Portogallo come paradiso fiscale per pensionati. Tra queste vi sono la Grecia, che ha introdotto un'unica aliquota d'imposta del 7% per l'intero reddito ottenuto all'estero, Cipro, dove il costo della vita è basso e la tassazione del reddito delle persone fisiche gode di una no tax area fino a 19.500 euro, Malta, dove il sistema fiscale è molto vantaggioso per le imprese online e i pensionati, la Tunisia, che offre un sistema fiscale che prevede per i pensionati una quota di reddito free tax pari all'80%, la Spagna, che offre agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri, la Croazia, dove la tassazione delle pensioni estere prevede due scaglioni di aliquote in base al reddito, e infine la Bulgaria e la Romania, dove la tassazione è secca al 10%.
(Redazione)