A causa dell'innalzamento costante dell'aspettativa di vita, a partire dal 2027 l?età pensionabile è destinata a crescere sempre di più.
Un incremento inevitabile, a meno che non si trovi un modo per fermare tutto ciò.
Secondo alcune indiscrezioni, una possibile soluzione sarebbe già sul tavolo del Governo: un apposito decreto che dovrebbe scongiurare l?aumento dell?età pensionabile, mettendo al riparo milioni di lavoratori nel prossimo futuro.
Vediamo però cosa prevede questo decreto, a quanto ammonterà e quali altre misure sono previste.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.
Pensioni, Governo al lavoro su un decreto per fermare l'aumento dell'età: cosa prevede
Stando a quanto riportato da Repubblica, il Governo sarebbe intenzionato a intervenire sul fronte pensioni con un provvedimento ad hoc. A essere più precisi, si tratterebbe di un decreto, previsto per il 1 maggio.
L?obiettivo è chiaro: disinnescare l?aumento automatico di tre mesi dell?età pensionabile, previsto a partire dal 1 gennaio 2027 a causa dell?incremento della speranza di vita.
Come già anticipato nei giorni scorsi, a causa del meccanismo di adeguamento alla speranza di vita previsto dalla Legge Fornero, ogni nuovo aumento dell'aspettativa di vita si traduce in un incremento proporzionale dei requisiti per accedere alla pensione.
Secondo i dati ISTAT diffusi recentemente, nel biennio 2023-2024 la speranza di vita è aumentata in media di sette mesi rispetto al periodo 2021-2022.
Tuttavia, considerando il calo di quattro mesi registrato durante la pandemia da Covid-19, "il rialzo effettivo da applicare ora è limitato a tre mesi, il massimo previsto dalla normativa per ogni biennio", precisa Today.it.
Quindi, a meno che questo meccanismo non venga bloccato, dal 2027 potranno andare in pensione soltanto i lavoratori che avranno 67 anni e 3 mesi (nel caso della Pensione di Vecchiaia), o 42-43 anni e un mese di contributi (nel caso della Pensione Anticipata).
Pensioni, quanto costerà fermare l?aumento dell?età
Va detto che la misura in questione non sarà a costo zero. Come ha dichiarato il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, l'intervento del Governo dovrebbe costare intorno ai 200 milioni di euro.
Un costo giudicato "non proibitivo", anche se si tratta di una cifra ufficiosa, che potrebbe cambiare nei prossimi giorni.
Se la cifra dovesse però confermarsi intorno ai 200 milioni di euro, il Governo non dovrebbe incontrare particolari difficoltà nel reperire rapidamente le risorse necessarie per bloccare l?adeguamento.
Se però non dovesse riuscirci, il meccanismo scatterà comunque, e i lavoratori che non hanno maturato i requisiti sopramenzionati dovranno attendere qualche altro mese per poter andare in pensione.

Pensioni, nel decreto anche misure per stipendi e IRPEF
Oltre al blocco dell?aumento dell?età pensionabile, nel decreto previsto per il 1 maggio dovrebbero rientrare anche delle misure per gli stipendi, al fine di incentivare il rinnovo dei contratti e la contrattazione di secondo livello.
Ma non solo. Sempre Today.it riferisce che nel provvedimento potrebbe trovare spazio anche una norma fiscale per bloccare l'errore del "super acconto IRPEF", previsto per i prossimi mesi e che riguarderà sia lavoratori che pensionati.
Per farla breve, quest'anno l'acconto non verrà calcolato con i tre scaglioni IRPEF oggi in vigore, ma con quelli precedenti. A causa di questo "errore", pensionati e lavoratori si troveranno a dover versare decine, se non centinaia di euro in più tra agosto e novembre.
Anche su questo fronte il Governo dovrà agire rapidamente, soprattutto perché è ormai tempo di 730.