Ogni anno i pensionati sperano sempre in ulteriore aumento, oltre a quello previsto dalla rivalutazione di inizio anno.
Purtroppo nel 2025 i pensionati dovranno rassegnarsi all'idea di un anno senza doppio aumento. L'INPS ha infatti confermato che quest'anno non ci sarà alcun aumento aggiuntivo oltre alla rivalutazione standard.
Vediamo bene perché, e cosa fare per aumentare l'importo annuo della propria pensione (in alternativa).
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.
Pensioni, doccia fredda dall'INPS: addio nuovi aumenti per il 2025
In generale, ogni anno i pensionati possono beneficiare non solo dell'aumento previsto con la rivalutazione annua, ma anche dell'extra dovuto dall?eventuale aggiustamento del tasso di perequazione.
Spieghiamo meglio. Verso la fine dell'anno viene stabilito il tasso provvisorio per la rivalutazione di inizio anno, che si basa sull?indice FOI dell?ISTAT.
Vengono però presi in considerazione solo i primi nove mesi accertati: i dati degli ultimi tre mesi verranno poi integrati nel tasso definitivo, che sarà comunicato dall?INPS con una circolare a inizio anno.
E così è successo con la circolare n. 33 del 2025, con cui l'INPS ha reso noto, assieme ai nuovi importi dell?Assegno unico universale, anche il tasso definitivo di rivalutazione: sempre 0,8%.
A causa della cifra uguale, i pensionati non potranno ricevere in futuro alcun incremento ulteriore rispetto a quello già applicato a gennaio.
Almeno in ambito "perequazione": il Governo potrebbe comunque stabilire delle nuove misure nel corso dell'anno, ma questo dipenderà dalle risorse disponibili.
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Pensioni, come aumentare l'importo dell'assegno nel 2025
Molti pensano che, che una volta in pensione, non sia più possibile incrementare l?importo dell?assegno.
In realtà anche chi è già titolare di pensione può aumentare il proprio assegno. E questo grazie a due soluzioni: la neutralizzazione dei contributi e il supplemento alla pensione.
La neutralizzazione permette di escludere dal calcolo della pensione gli anni con retribuzioni più basse nel sistema retributivo, evitando penalizzazioni sull?assegno,
Prima disponibile solo per i lavoratori, questa opzione è ora accessibile anche ai pensionati grazie a una recente sentenza della Corte di Cassazione.
In alternativa, il pensionato può ricorrere all'istituto del supplemento alla pensione previsto dall'articolo 7 della legge 155/1981.
In poche parole, questa opzione consente a chi continua a lavorare e versare contributi di ottenere una specie di seconda rendita, che si aggiunge appunto all'assegno già in erogazione.
Ovviamente tutte queste soluzioni hanno specifici requisiti da rispettare, quindi non tutti i pensionati possono beneficiarne.
Pensioni, è finita la stagione degli aumenti
Anche quest'anno il tasso definitivo della perequazione per le pensioni non si discosta da quello provvisorio.
Con il decreto interministeriale del 15 novembre 2024, è stato confermato l?indice definitivo per le rivalutazioni dell'anno precedente, fissato al 5,4%, lo stesso valore provvisorio stabilito a gennaio 2024. In poche parole: niente conguaglio.
L'appuntamento quindi è a gennaio 2026 con la rivalutazione che verrà disposta tra ottobre e novembre di quest'anno.
Attualmente è difficile stimare la cifra esatta del prossimo aumento. L?unico dato disponibile è quello di gennaio 2025, che registra un incremento dell?1,5% rispetto ai mesi precedenti.
Che sia in arrivo una nuova impennata dell'inflazione? Difficile a dirsi: se però l?inflazione dovesse risalire e stabilizzarsi attorno al 2%, nel 2026 la rivalutazione potrebbe essere più consistente rispetto a quella di quest?anno.
Resta da vedere se questa tendenza si confermerà nei prossimi mesi.