Pensioni, c’è la data dell’addio alla Legge Fornero: ecco quando verrà cancellata

Benna Cicala Benna Cicala - 11/11/2024 07:45

Pensioni, c’è la data dell’addio alla Legge Fornero: ecco quando verrà cancellata

Il governo Meloni ha fallito sul fronte pensioni, almeno nel caso in cui avesse mai avuto come reale obiettivo quello di cancellare la Legge Fornero. Se di superare la riforma del 2011 si è parlato, è stato solo per le frequenti dichiarazioni di Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che da sempre spinge per una maggiore flessibilità nell'accesso alla pensione. 

Diverso l’atteggiamento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha evitato di esporsi troppo su un tema così complesso e politicamente delicato, lasciando chiaramente intendere di essere consapevole della difficoltà di concretizzare un intervento di tale portata.

Il sogno di archiviare la riforma Fornero, con l’introduzione di regole meno rigide, appare quindi irrealizzabile, almeno per ora. Tuttavia, in un futuro non troppo lontano, l'addio alla Fornero potrebbe diventare una possibilità, come suggerito dalla stessa Elsa Fornero in un’intervista rilasciata tempo fa. 

Tale scenario si verificherebbe con il completamento del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, un cambio che darebbe vita a un sistema pensionistico in cui l’importo della pensione viene determinato esclusivamente dai contributi versati. Uno scenario che, per molti, renderebbe meno conveniente l’accesso alla pensione anticipata. 

Vediamo insieme quando si potrà sperare nella cancellazione della Legge Fornero. Prima, però, vi lasciamo alle ultime dichiarazioni rilasciate proprio da Elsa Fornero a La7 attualità.

Pensione anticipata Quota 103, perché non è un’alternativa alla Legge Fornero

La misura di flessibilità pensionistica introdotta dal governo Meloni, Quota 103, è stata pensata come un’alternativa temporanea alla Legge Fornero. Essa permette ai lavoratori di smettere di lavorare a 62 anni, purché abbiano accumulato 41 anni di contributi

L’obiettivo era di fornire un’opzione di pensione anticipata per chi non desidera attendere i 67 anni di età stabiliti dalla Fornero, ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Nel 2023, Quota 103 ha visto l’adesione di oltre 20 mila lavoratori, ma nel 2024 le domande di adesione sono crollate drasticamente: secondo l’INPS, presieduto da Gabriele Fava, sono state solo 1.400 le richieste per l’accesso anticipato alla pensione tramite tale opzione.

Il motivo di questa diminuzione è legato alla nuova penalizzazione economica introdotta con l’ultima legge di Bilancio. Il calcolo dell’assegno per chi va in pensione con Quota 103 è ora basato interamente sul metodo contributivo, un cambiamento che comporta una significativa riduzione dell’importo della pensione rispetto al passato. Tale penalizzazione ha scoraggiato i lavoratori dall’anticipare il pensionamento, dimostrando che, nonostante la conferma di Quota 103 anche per il 2025, questa misura risulta tutt’altro che una valida alternativa alla Legge Fornero.

Perché oggi non si può cancellare 

Oggi non è possibile cancellare la Legge Fornero: non ci sono dubbi. Questo è quanto emerge dalle parole del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha dichiarato più volte l’impraticabilità di una riforma strutturale delle pensioni con le attuali condizioni economiche e sociali. Per capire i motivi bisogna fare un passo indietro nel tempo, fino ad arrivare ai giorni attuali.

L’adozione della Legge Fornero nel 2011 avvenne infatti in un momento di crisi finanziaria critica per l’Italia, con lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi schizzato da 173 a 528 punti. La situazione era insostenibile e fu necessario introdurre misure severe per mettere in sicurezza i conti pubblici, evitando un collasso del sistema previdenziale.

Anche oggi, pur essendo le condizioni migliorate, grazie anche all'effetto della stessa riforma, il sistema pensionistico italiano non è del tutto sostenibile. L'invecchiamento della popolazione e la riduzione della forza lavoro stanno aumentando la pressione sulle casse dello Stato, rendendo i costi previdenziali sempre più alti. 

Abolire la Fornero e permettere a tutti di andare in pensione a un’età inferiore ai 67 anni – o prima di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne – creerebbe un vuoto economico che lo Stato non potrebbe colmare senza compromettere la sostenibilità del sistema.

Quando si potrà dire addio alla Legge Fornero

A detta della stessa Elsa Fornero, potremo iniziare a parlare di flessibilità nel sistema previdenziale solo una volta completato il passaggio dal sistema retributivo al contributivo. Oggi una parte dell'assegno pensionistico è ancora calcolata con il sistema retributivo, che tiene conto non solo dei contributi versati, ma anche delle ultime retribuzioni, risultando quindi in un importo più alto rispetto a quanto sarebbe col solo contributivo. 

Consentire il pensionamento anticipato con una formula retributiva avrebbe un impatto negativo sulle finanze pubbliche, poiché lo Stato si troverebbe a pagare pensioni elevate per periodi di tempo più lunghi. Quando però sarà ultimato il passaggio al sistema contributivo puro – ossia quando tutti i pensionati avranno versato contributi solo a partire dal 1996 in poi – si potrà finalmente ragionare su un abbassamento dell’età pensionabile. 

Con il metodo contributivo, infatti, chi anticipa il pensionamento vedrebbe il proprio assegno calcolato secondo un coefficiente di trasformazione che riduce progressivamente l’importo. In questo modo, il costo dell’anticipo verrebbe sostenuto dal pensionato stesso, senza pesare negativamente sulle casse dello Stato. Ciò renderebbe sostenibili le pensioni anticipate e consentirebbe una maggiore flessibilità per il pensionamento, anche se resterebbe il vincolo di garantire un minimo sufficiente per la sussistenza del pensionato, evitando che questi debba ricorrere a misure di sostegno economico.

Il futuro delle pensioni in Italia sembra quindi legato a un delicato equilibrio tra sostenibilità finanziaria e flessibilità, in attesa di un definitivo passaggio al sistema contributivo che permetta, un giorno, di rivedere la Legge Fornero senza mettere a rischio la stabilità del sistema. Dare una data certa, però, di quando la Legge Fornero chiuderà i battenti, non è ancora possibile.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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