Anche il prossimo anno si potrà uscire a 63 anni e 5 mesi con 30-36 anni di contributi.
infatti stata riconfermata Ape Sociale, l'uscita anticipatoria prevista per alcune categorie di lavoratori che vogliono ritirarsi 4 anni prima rispetto alla Vecchiaia.
Ma questa riconferma non riguarderà solo il 2025, ma anche gli anni successivi. Vediamo le ultime novità sull'Ape Sociale.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Bonusepagamento.
Pensioni, Ape Sociale riconfermata (non solo) per il 2025
Ape Sociale ci sarà anche nel 2025, e con 20 milioni di euro in più, come riporta lo stesso provvedimento che riconferma l'uscita anche per il prossimo anno.
Un incremento davvero generoso, constatando che si parla di un'uscita che è stata un flop nel 2024. Infatti, solo mille adesioni sono state effettuate nel primo trimestre di quest'anno.
Proprio questo flop poteva essere la pietra tombale per questa uscita, così come l'ancora di salvezza: essendo un flop, il Governo poteva o cancellarla perché inutile, o riconfermarla perché sarebbe comunque costata poco alle Casse dello Stato.
Invece il Governo ha voluto non solo riconfermarla, ma anche arricchirla. E non solo per il 2025.
Già nel 2026 Ape Sociale riceverà un ulteriore incremento di 30 milioni di euro, un altro di 50 milioni nel 2027, e infine uno da 10 milioni nel 2028.
Perché questo incremento continuo? Probabilmente per garantire quante più adesioni possibili nei prossimi anni.
Nonostante le richieste siano in continuo calo da anni. Dal 2017 ad oggi sono state registrate 113.800 adesioni, di cui 78.221 nei primi quattro anni di vita della misura secondo l'Osservatorio Previdenza della CGIL.
Per fare un termine di paragone, per Quota 100 in quattro anni sono state registrate ben 374.432.
Parliamo di numeri che difficilmente aumenteranno nei prossimi anni, visti anche i requisiti previsti.
Pensioni, come cambia Ape Sociale nel 2025
Sembra che per il 2025 i requisiti previsti per l'adesione ad Ape Sociale saranno gli stessi di quest'anno.
Il lavoratore dovrà quindi aver maturato un'età anagrafica di 63 anni e 5 mesi (aumentata di 5 mesi a inizio anno) e un'anzianità contributiva che va dai 30 ai 36 anni per poter uscire con Ape Sociale.
Ricordiamo che la quota più bassa di 30 anni spetta solo ai lavoratori caregiver, invalidi al 74% o che hanno appena terminato la fruizione di NASPI o DIS-COLL senza la finestra di 3 mesi.
Mentre quella da 32 anni è solo per i lavoratori del settore edilizia, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, come da allegato 3 della Legge di Bilancio 2022.
Di contro, il requisito dei 36 anni contributivi vige ancora per i lavoratori che hanno svolto le cosiddette attività gravose. Per le donne dovrebbe comunque essere previsto nel 2025 l'attuale sconto contributivo, come precisa l'INPS, "di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni".
Pensioni, pro e contro di uscire con Ape Sociale nel 2025
Anche il prossimo anno Ape Sociale potrebbe risultare conveniente per alcuni lavoratori, e assolutamente sconveniente per altri.
Per chi vuole uscire prima ma con solo una trentina di contributi, Ape sociale conviene, soprattutto se questi contributi non sono molto "corposi".
Detto questo, la misura potrebbe invece stare stretta a chi ha contributi tali da permettere un assegno finale ricco.
Anche nel 2025 probabilmente sarà infatti stabilito il tetto all'assegno fino a 1.500 euro: un bel problema per chi con i propri contributi può andare ben oltre tale cifra.
Non potrebbe nemmeno accumularlo con altri redditi: da anni Ape Sociale prevede l'incumulabilità dei redditi, e sicuramente nel 2025 sarà riconfermata per tutti quelli da lavoro (tranne per quelli occasionali).
Inoltre, è quasi certo che nel 2025 Ape Sociale non prevederà la rivalutazione dell'assegno, così come l'erogazione di una tredicesima mensilità.