Ritirarsi prima dal lavoro è ancora possibile con queste pensioni anticipate, ma bisogna fare in fretta.
Perché se non si provvede in tempo, toccherà aspettare altri mesi prima di poter ritentare, sempre se sarà possibile in futuro.
Vediamo quali sono le nuove scadenze, e come richiedere subito l'adesione.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Cisl Scuola Frosinone.
Pensioni anticipate, ecco le nuove scadenze per queste uscite
Al momento sono state rese note le scadenze solo per quanto riguarda due particolari uscite anticipatorie: Quota 41 lavoratori precoci e Ape Sociale.
Per entrambe, le nuove scadenze riguarderanno le seguenti date:
Queste scadenze risentono anche delle modifiche apportate con il decreto legge "Collegato Lavoro". Nel caso di Quota 41, la sua prima scadenza è stata spostata dal 1 marzo al 31 marzo.
Vale comunque per tutti la scadenza finale del 30 novembre, data entro cui l'Esecutivo avrà provveduto alla verifica della relativa copertura finanziaria.
Infatti, le domande di adesione saranno accolte per l'anno in corso solo se l?esito del previsto monitoraggio sarà positivo, ossia nel caso in cui risulteranno ancora risorse finanziarie residue.
Altrimenti va tutto all'anno dopo.
Conviene pertanto presentare domanda già entro il 31 marzo, in modo da avere maggiori possibilità di accedere al prepensionamento tramite Quota 41 o Ape Sociale.
Pensioni anticipate, come richiedere l'adesione
In entrambi i casi, il futuro pensionato dovrà richiedere l'adesione a Quota 41 o ad Ape Sociale attraverso l'INPS. Ovviamente dovrà avere raggiunto i requisiti di entrambe le uscite anticipatorie.
Nel caso di Quota 41, il lavoratore precoce dovrà aver maturato almeno 41 anni di contributi, di cui 12 mesi maturati prima del 19esimo anno d'età.
Inoltre dovrà appartenere ad una delle seguenti categorie:
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disoccupato da 3 mesi senza l?indennità di disoccupazione,
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caregiver da almeno 6 mesi,
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addetto ad attività gravose o usuranti.
Lo stesso vale anche per l'adesione ad Ape Sociale, anche se in questo caso i requisiti anagrafici e contributivi sono diversi.
Per uscire con Ape Sociale servono nel 2024:
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dai 30 ai 36 anni di contributi.
Questo "intervallo contributivo" è dato dalla tipologia di lavoro svolto. Se standard, la quota è di 30 anni; se invece si tratta di lavoro gravoso, la quota sale a 36 anni.
A differenza di Quota 41 lavoratori precoci, l'Ape Sociale funziona come anticipo pensionistico: la pensione di Vecchiaia è sempre dovuta, e scatterà una volta raggiunta l'età pensionabile prevista, ad oggi 67 anni.
Pensioni anticipate verso la riconferma nel 2025
Va detto che il problema della scadenza è abbastanza irrisorio se si pensa che proprio queste due uscite potrebbero (non) essere riconfermate il prossimo anno.
Perché no? Perché entrambe non hanno goduto di un'ampia adesione da parte dei neo-pensionati di quest'anno: addirittura Ape Social ha registrato a malapena mille adesioni ad oggi, un quarto rispetto a quelle del 2023.
Ma al tempo stesso proprio la bassa adesione renderebbe queste uscite decisamente poco costose per le Casse dello Stato. Proprio per questo motivo il Governo potrebbe riconfermarle, anche per non privare ai futuri pensionati di altre potenziali uscite.
Lo stesso discorso vale anche per le uscite di Quota 103 e Opzione Donna: entrambe sono state un flop a livello di adesioni, e quindi anche loro risultano poco costose da mantenere.
Fin quando l'Esecutivo non segnerà la parola fine con la Manovra di Bilancio 2025, queste uscite (e anche molte altre) rimarranno nel limbo nella (non) riconferma.
Al momento le uniche uscite assicurate sono le Pensioni Fornero, riconfermate per il 2025 e anche per gli anni successivi.