Pensioni all'estero, ora l’INPS batte cassa sui pensionati

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 27/11/2024 10:15

Pensioni all'estero, ora l’INPS batte cassa sui pensionati

Fulmine a ciel sereno per questi pensionati, che si sono ritrovati con una nuova richiesta da parte dell'INPS, ovvero quella di pagare le tasse.

Per costoso è infatti saltata un'apposita convenzione che permetteva loro di ritrovarsi con un assegno previdenziale più ricco.

Saltata questa convenzione, per questi pensionati ora scatta il pagamento delle imposte, e non solo di quest'anno.

Vediamo però tutta la storia, e cosa succederà a questi pensionati all'estero.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mauro Savino.

Pensioni all'estero, la stangata dell'INPS sui pensionati

Come riferisce il Giornale, questa stangata ha coinvolto i circa mille pensionati che risiedono in Bulgaria, che si sono visti recapitare delle richieste di pagamento per tasse che non hanno pagato in questi anni.

Una richiesta assurda, visto che chi è titolare di pensione e risiede all'estero può godere dei vantaggi fiscali del Paese in cui risulta residente.

Come nel caso della Bulgaria, dove il pensionato residente beneficia dell'esenzione fiscale prevista da una convenzione bilaterale siglata nel 1988 tra Italia e Bulgaria.

O meglio "beneficiava": un cambio di interpretazione da parte dell'INPS e dell'Agenzia delle Entrate ha infatti ribaltato la situazione.

E nemmeno troppo recente. L'INPS ha modificato la sua interpretazione nel 2023 inoltrato. Secondo l'Istituto, l'esenzione dovrebbe basarsi sulla cittadinanza e non sulla semplice residenza fiscale. Pertanto:

"Si procederà [...] ad applicare la detassazione ai sensi della Convenzione italo-bulgara esclusivamente ai pensionati [...] che alleghino alla relativa domanda la certificazione che attesti inequivocabilmente il possesso della cittadinanza bulgara. [...] In assenza di questa certificazione, i redditi di pensione saranno assoggettati alla tassazione nel nostro Paese secondo la vigente normativa italiana".

Da qui il via al ricalcolo delle imposte dovute dal 2016 ad oggi, con tanto di applicazione di conguagli e sanzioni.

Pensioni all'estero, a quanto ammonta il taglio sull'assegno

Sempre il Giornale parla di tagli davvero drastici sull'assegno dei pensionati residenti in Bulgaria.

In alcuni casi il taglio è del 50%. Addirittura, riferisce sempre la testata, alcuni assegni sono stati interamente trattenuti dall'INPS, pur di compensare le imposte accumulate.

Ricordiamo che in Bulgaria vige da anni una flat tax generale al 10%: davvero irrisoria se si pensa che la tassazione per le pensioni in Italia va dal 23% al 43%.

Facendo un calcolo semplificato, in Italia una pensione lorda di 2000 euro prevederebbe un netto intorno a 1.550 euro (detrazioni escluse), mentre in Bulgaria la pensione netta sarebbe di circa 1.800 euro.

Una pensione non solo più ricca, ma anche più spendibile visto anche il costo della vita più basso rispetto al nostro Paese.

Purtroppo, con lo stop di questa convenzione, probabilmente ad alcuni pensionati saranno arrivate cartelle esattoriali dell'ordine di decine di migliaia di euro.

Pensioni all'estero, sempre più bersaglio dell'INPS

In merito alla "questione bulgara", al momento non si sa come andrà a finire. C'è da dire però che questo non è che l'ennesimo episodio in cui le pensioni all'estero si ritrovano bersaglio di un qualche provvedimento "restrittivo".

Ricordiamo infatti i casi del "blocco del contante" per i pensionati all'estero, o l'obbligo della comunicazione dell'esistenza in vita per chi percepisce la pensione fuori dai confini nazionali.

Tutte misure che, sì, vanno a tutelare l'erogazione della pensione e la giusta attribuzione. Ma rendono comunque la vita più difficile a chi risiede all'estero, ora obbligato ad aprire il prima possibile un conto corrente e a inviare moduli o prove per dimostrare di essere in vita.

E ora con la "questione bulgara" si procede a rendere la vita per chi vive all'estero non solo più difficile, ma anche più "costosa" .

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