Pensioni all'estero, guai in arrivo per i falsi pensionati

18/09/2024 09:15

Pensioni all'estero, guai in arrivo per i falsi pensionati

Ancora qualche giorno e per i "falsi pensionati" la festa sarà finita, visto che l'INPS avvierà una nuova stretta su tutti loro.

Dal 20 settembre infatti partiranno i controlli per tutti i titolari di pensione all'estero che non sono stati attenti alle ultime disposizioni dell'Istituto Previdenziale.

Per fortuna c'è ancora tempo per "ravvedersi", ma se non si provvede subito a inviare la documentazione richiesta all'INPS, dal 2025 si rischia un taglio netto della pensione, se non la diretta sospensione.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di RadioUCI Redazione.

Pensioni all'estero: a chi tocca la stretta dell'INPS dal 20 settembre

A breve scatterà da parte dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale una nuova stretta per tutti i pensionati che non hanno provveduto in tempo a comunicare la propria "esistenza in vita".

Come riferisce il messaggio 3006 dell'11 settembre 2024, a partire dal 20 settembre tutti i pensionati residenti in Europa, Oceania e Africa riceveranno le richieste di attestazione che dovranno essere restituite entro il 18 gennaio 2025.

Tale attestazione serve per confermare lo stato in vita del titolare di pensione residente all'estero, così da evitare che il suo assegno previdenziale venga prelevato da "falsi pensionati".

Ovvero tutte quelle persone che vanno a prelevare l'assegno previdenziale presentandosi addirittura come reale percettore della pensione, anche nel caso in cui il vero beneficiario sia mancato da tempo.

In assenza di conferma o di invio di tali documenti e prove, fino alla rata di febbraio la pensione è garantita presso le agenzie Western Union. Ma già con la rata di marzo l'INPS sospenderà la pensione.

Pensioni all'estero: come evitare di perdere l'assegno

Per evitare tutto ciò, i veri beneficiari potranno provvedere alla conferma della propria esistenza attraverso documentazioni e prove in sede, in modo da confermare innegabilmente la propria esistenza.

Oltre a compilare il modulo, il pensionato reale percettore della pensione potrà infatti fornire prove:

  • ?

    rapportandosi con i funzionari delle Rappresentanze diplomatiche tramite un servizio di videochiamata;

  • ?

    riscuotendo personalmente la pensione presso gli sportelli Western Union.

Nel caso del modulo, come precisa SKY TG24, esso dovrà essere compilato, datato, firmato e corredato della documentazione di supporto.

Una volta pronto, dovrà essere inviato alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom entro il termine indicato nella lettera esplicativa.

Inoltre, dovrà essere restituito alla Citibank N.A, e dovrà essere controfirmato da un "testimone accettabile?, ovvero un rappresentate di un?Ambasciata o Consolato Italiano o un?Autorità locale abilitata ad avallare la sottoscrizione dell?attestazione di esistenza in vita.

Pensioni all'estero: chi sono esclusi dal controllo

Bisogna però precisare che attualmente non tutti i titolari di pensioni all'estero sono tenuti a dichiarare il proprio stato in vita all'INPS.

Sempre l'Istituto precisa che dall'accertamento sono esclusi tutti coloro che sono oggetto di scambi mensili di informazioni con:

  • ?

    lo ZUS polacco, cioè lo Zaklad Ubezpieczen Spolecznych (ZUS),

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    le Istituzioni previdenziali tedesche e svizzere,

  • ?

    la Caisse Nationale d?Assurance Vieillesse (CNAV),

  • ?

    il Service Fédéral des Pensions (SFPD).

Il motivo di esclusione relativo agli iscritti presso questi istituti europei è per il fatto che ci sono degli accordi in corso per recepire telematicamente tutte le informazioni relative ai pensionati che sono nel frattempo già deceduti.

Allo stesso modo, sono esclusi dai controlli coloro che hanno riscosso personalmente agli sportelli Western Union almeno una rata di pensione in prossimità dell?avvio del processo di verifica.

Per ultimi, l'esclusione è prevista per chi è già stato sospeso dalla Citibank N.A. a seguito del mancato completamento delle precedenti campagne di accertamento.

NM

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