Pensioni, a rischio tutti coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996

24/09/2024 09:15

Pensioni, a rischio tutti coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996

Per i lavoratori "retributivi", ovvero coloro che hanno contributi dapprima del 31 dicembre 1995, sono in arrivo delle cattive notizie.

Si prevede infatti anche per il prossimo anno l'inaccessibilità ad alcune uscite, che altrimenti sarebbero state convenienti proprio grazie agli anni contributivi versati prima del 1996.

Vediamo infatti cosa sta per succedere a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di PENSIONI IN FOCUS.

Pensioni, cattive notizie per i lavoratori pre-1996

Andando subito al sodo, si riconferma anche quest'anno (e così anche nel 2025) l'obbligo per i lavoratori che hanno iniziato prima del 1996 a maturare 20 anni di contributi precisi.

E per "precisi" si intende proprio il fatto che devono essere perfettamente 20 anni, senza una settimana contributiva in meno.

Altra brutta notizia per i lavoratori del periodo "retributivo" è il fatto che Quota 84 rimarrà anche quest'anno e il prossimo prerogativa dei lavoratori "contributivi puri", ovvero coloro che hanno versato i propri contributi dopo il 1 gennaio 1996.

Per chi non se la ricordasse, si tratta di un'uscita anticipata che prevede sempre 20 anni di contributi, ma solo 64 anni come requisito anagrafico, appunto tre anni in meno rispetto alla Pensione di Vecchiaia.

In alternativa a Quota 84, i lavoratori "retributivi" possono pertanto ricorrere alla Pensione di Vecchiaia, ma anche in questo caso per i lavoratori "retributivi" la strada è tutta in salita.

Pensioni, se esci a 67 anni devi avere 20 anni di contributi

Purtroppo è previsto dalla normativa vigente un vincolo per tutti i lavoratori che maturano anni contributivi nel periodo "retributivo".

Basta anche una sola settimana prima del 1 gennaio 1996 per far scattare questa tagliola, ovvero il blocco alla pensione di Vecchiaia se la quota contributiva non arriva a 20 anni di contributi precisi.

Sono però esclusi da questo obbligo coloro che alla data del 31 dicembre 1992:

  • ?

    hanno maturato 15 anni di contributi,

  • ?

    hanno l'autorizzazione dall'INPS per la contribuzione volontaria,

  • ?

    hanno 25 anni di contributi di cui 10 anni mai versati per 52 settimane contributive.

In pratica se rientrano nelle deroghe Amato vigenti per i cosiddetti lavoratori "quindicenni", appunto quelli con 15 anni di contributi maturati prima del 1992, anno in cui è stata varata l'omonima riforma.

Diversamente, come precisa Money.it, chi è contributivo puro può beneficiare di una nuova finestra di accesso a 71 anni, a patto di avere almeno 5 anni di contributi versati.

Pensioni, scatta il blocco per Quota 84

Come già anticipato, si riconferma per i lavoratori "retributivi" il blocco all'accesso per Quota 84, che rimane così esclusiva dei lavoratori contributivi puri.

Per certi versi non è proprio una cattiva notizia per i lavoratori "retributivi", perché Quota 84 ancora oggi è forse l'uscita anticipata più inaccessibile tra tutte.

E non per i requisiti contributivi o anagrafici, bensì per la soglia minima di maturazione dell'assegno, che deve essere superiore a 3 volte il trattamento minimo (per intenderci, circa 1.600 euro).

Per le lavoratrici invece la soglia scende a 2,8 e 2,6 volte, a seconda del numero di figli a carico.

Non è comunque il massimo per chi, a causa di buchi contributivi e tanto altro, non ha potuto maturare un assegno più corposo.

Per arrivare a cifre del genere bisogna infatti aver maturato centinaia di migliaia di euro con soli 20 anni di contributi: si tratta pertanto di un'uscita ideale solo per chi ha redditi medio-alti.

Perché questa Quota diventi più accessibile bisognerebbe che già dal prossimo anno il Governo dia il via a una delle ultime proposte a favore della previdenza dei giovani lavoratori.

Ma si parla di proposte che devono avere il benestare non tanto dell'Esecutivo, quanto delle Casse dello Stato. Sennò come si potrà coprire una soluzione del genere?

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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