Pensioni 2025, una Riforma sempre più difficile: tutte le ipotesi sul tavolo

10/03/2024 09:00

Pensioni 2025, una Riforma sempre più difficile: tutte le ipotesi sul tavolo

Nella speranza che nel 2024 avvenga la tanto bramata Riforma delle Pensioni, purtroppo di recente si va a parlare invece di una riforma per le pensioni del 2025.

Uno spostamento di un anno, e anche abbastanza sensibile, constatando che per il 2025 le ipotesi sul tavolo non sono poche.

Perch molte delle Opzioni e Quote oggi previste a fine anno dovranno essere rinnovate, o al peggio modificate, come gi abbiamo visto in sede di Manovra di Bilancio.

Vediamo infatti quali sono le ipotesi previste per l'ipotetica Riforma delle Pensioni 2025, e cosa potrebbe cambiare rispetto ad oggi.

Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Pensioni360.

Pensioni 2025, nella Riforma torna Quota 41

"Non si far a breve".

Queste sono le parole della ministra del Lavoro Marina Calderone in merito alla Riforma delle Pensioni. L'obiettivo sempre quello: rendere il sistema pi flessibile e con regole certe e durature.

E come? Ad esempio, introducendo una Quota 41 stabile per tutti i lavoratori. Come ricordiamo, questa soluzione oggi riservata ai precoci, ma da tempo alcune forze politiche vorrebbero estenderne la platea, come si evince dal Disegno di legge n.

2285 della XVIII legislatura.

Anche se, riporta il Mattino, si andrebbe a creare una Quota 41 per tutti ma con una penalizzazione in uscita dovuta al ricalcolo contributivo. Un'alternativa alla pensione anticipata, con uno sconto in quanto a contributi, e quindi un assegno pi basso.

Una soluzione che potrebbe impedire quanto gi accaduto, e che per la Quota 41 a tutti gli effetti un precedente infelice: il suo mancato inserimento nella Legge di Bilancio 2024.

Al suo posto, per l'anno corrente, sono state approvate una Quota 103 contributiva e un'Opzione Donna altrettanto contributiva.

Difficilmente si riuscir nel 2025 a modificare un impianto del genere, date le nuove regole sul Patto di Stabilit e i nuovi vincoli di spesa ivi previsti.

Pensioni 2025: novit per Quota 103, Opzione Donna e Quota 84?

Oltre a questo, rimangono non pi ipotesi ma incognite sul destino di tre opzioni e uscite anticipatorie odierne:

  • ?

    Quota 103,

  • ?

    Opzione Donna,

  • ?

    Quota 84.

Tutte e tre a rinnovo annuale, nel corso degli anni sono cambiate radicamente.

Quota 103 prevede sempre 62 anni di et anagrafica e 41 anni di contributi, ma non accetta pi il calcolo misto o retributivo: pertanto la pensione sar calcolata con metodo contributivo.

Una penalizzazione che, stando alle stime dell'Ufficio Politiche Previdenziali della CGIL (ottobre 2023), pu arrivare anche al 10,2%.

E cos Opzione Donna, che gi nel 2023 si ritrova con un accesso limitato quasi alla stregua di Ape Social (solo lavoratrici caregiver, diversamente abili, licenziate o con azienda in crisi) e la possibilit di uscire con qualche anno di anticipo se si ha figli a carico.

Nel 2024 viene calcolata non pi col calcolo misto/retributivo ma con quello contributivo. Se non altro senza un blocco per l'assegno.

Questo il caso di Quota 84, ovvero 64 anni d'et anagrafica per 20 anni di contributi.

Previsto l'accesso a patto di accettare il metodo contributivo per il calcolo, non sar possibile avere l'assegno se esso inferiore a 3 volte il trattamento minimo (1.521 euro lordi).

Se per lavoratrice, il limite minimo di 2,6 - 2,8 volte (1.318 - 1.419 euro), ma solo se con figli a carico.
Condizioni che sono peggiorate, come si pu vedere, e che difficilmente miglioreranno.

Per questo, nel futuro delle pensioni, si sta valutando cosa modificare, tra calcoli o soluzioni.

Pensioni 2025, una Riforma con nuovi calcoli

Precedentemente, riporta il Sole24Ore, la presidente del Consiglio nazionale degli attuari, Tiziana Tafaro, nel corso dell?audizione alla ?Bicamerale? di controllo sugli enti previdenziali, parl della possibile introduzione di coefficienti di trasformazione per coorti, almeno per quanto riguarda il tema della flessibilit in uscita.

Sempre per garantire un principio di equit attuariale tra contribuzione versata e importo della prestazione, si tratterebbe di un meccanismo che bloccherebbe i coefficienti di trasformazione del capitale in rendita per le coorti di lavoratori al raggiungimento del primo diritto alla pensione.

Sarebbe un'uscita pi complessa a livello di calcolo, ma si eviterebbe di punire chi ritarda il pensionamento, favorendo la scelta di proseguire volontariamente l?attivit lavorativa.

Un'altra proposta sarebbe quello di migliorare l'importo, o addirittura aumentarlo, con la costruzione di rendite della previdenza integrativa "nelle quali ci sia una parziale condivisione di questi rischi con l?ente erogatore", come afferma la Tafaro.

Esempi di questo sistema sarebbero la scissione della rendita in pi intervalli temporali, o addirittura una rendita differita vitalizia, il cui rischio assicurativo potrebbe essere parzialmente condiviso con l?iscritto.

Sempre in un?audizione presso la ?Bicamerale?, per Riccardo Realfonzo, presidente del Fondo Cometa, bisognerebbe:

"con una misura di politica industriale [...] incentivare l?investimento di questo risparmio nel sistema produttivo ed infrastrutturale italiano".

Anche riducendo la tassazione dei rendimenti e incentivando fiscalmente gli investimenti del patrimonio dei fondi nell?economia produttiva nazionale, secondo Giovanni Maggi della Assofondipensione.

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