Pensioni 2025, meglio uscire con Quota 41 o Anticipata? Ecco quale conviene

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 21/01/2025 09:15

Pensioni 2025, meglio uscire con Quota 41 o Anticipata? Ecco quale conviene

Si riconfermano nel 2025 Quota 41 e Pensione Anticipata, due uscite previdenziali che permettono a chi vi aderisce di ritirarsi anche 8 anni prima rispetto alla Pensione di Vecchiaia.

Sono però due soluzioni pensionistiche che non sempre sono convenienti per tutti i lavoratori. Tra importi e requisiti, alla fine solo una di queste è quella che conviene di più.

Vediamo infatti come funzionano Quota 41 e Pensione Anticipata, quali sono i loro pro e contro, e su quale alla fine è meglio fare affidamento.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Io Investo.

Pensioni 2025, i requisiti di Quota 41 e Pensione Anticipata

Intanto vediamo i requisiti di entrambi i trattamenti previdenziali. Partendo da Quota 41, quest'uscita non prevede alcun requisito anagrafico, ma solo uno contributivo. L'uscita infatti richiede 41 anni di contribuzione maturata, di cui 12 mesi entro il 19esimo anno d'età.

Per aderire a Quota 41, però, il lavoratore dovrà rientrare in una delle seguenti condizioni:

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    in stato di disoccupazione, con conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi;

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    invalidità superiore o uguale al 74%,

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    essere caregiver da almeno sei mesi per un proprio caro (ad esempio coniuge o parente di primo grado convivente con handicap),

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    lavoratore con mansioni faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67,

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    lavoratore con mansione "gravosa" per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa (la lista delle mansioni è disponibile sul sito dell'INPS).

Nel caso della Pensione Anticipata, il principale requisito è aver maturato:

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    41 anni e 10 mesi di contribuzione se lavoratrice,

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    42 anni e 10 mesi di contribuzione se lavoratore.

In entrambi i casi, 35 dei 41-42 anni di contribuzione dovranno essere "effettivi" (cioè i contributi dovranno essere effettivamente versati dal datore di lavoro).

Pensioni 2025, pro e contro di Quota 41 e Anticipata

Partendo dai pro, entrambe le uscite previdenziali offrono un assegno finale completamente calcolato con il modello misto, per cui il gap tra ultimo stipendio percepito e prima rata della pensione non sarà molto più contenuto.

In più, sia Quota 41 sia la Pensione Anticipata permettono di uscire a qualsiasi età, anche a 59 anni: basta solo maturare gli anni contributivi richiesti e l'uscita è (quasi) assicurata.

Parlando invece degli svantaggi, nel caso di Quota 41 l'uscita è solo per alcune categorie sociali e di lavoro, mentre la Pensione Anticipata non prevede alcun limite di accesso.

Inoltre, Quota 41 non consente durante l'erogazione del trattamento il cumulo con i redditi da lavoro subordinato o autonomo.

Infine, entrambe prevedono per i dipendenti delle Gestioni CPDEL, CPS, CPI e CPUG una "finestra di accesso" abbastanza lunga. Per il 2025, la finestra è di ben 4 mesi.

Ma attenzione, la finestra non è prevista "per le pensioni anticipate con il cumulo dei periodi assicurativi", come riporta l'INPS per entrambi i trattamenti previdenziali.

Per tutti gli altri casi, Quota 41 prevede la decorrenza della pensione dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti previsti, mentre l'Anticipata consente di percepire l'assegno dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Pensioni 2025, meglio uscire con Quota 41 o Anticipata? Ecco quale conviene

A conti fatti, il trattamento previdenziale più conveniente tra i due è la Pensione Anticipata.

Anche se richiede dai 10 mesi ai 34 mesi di contribuzione in più, l'Anticipata offre qualche vantaggio in più rispetto a Quota 41, come ad esempio una maggior accessibilità.

Detto questo, entrambi i trattamenti sono soggetti al calcolo contributivo per i versamenti effettuati a partire dal 1996 in poi. Pertanto, se si esce molto in anticipo, ad esempio a 59 anni, verrà applicato al calcolo finale un coefficiente di trasformazione molto basso.

Il risultato sarà un assegno previdenziale abbastanza risicato, anche se comunque ben più generoso rispetto a quello previsto uscendo con Quota 103 od Opzione Donna.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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