La previdenza potrebbe cambiare completamente dal prossimo anno, e non in meglio.
A giudicare dalle ultime ipotesi messe in campo dal Governo, non c' molto da sperare per il 2025, che anzi si preannuncia come tra gli anni pi difficili di sempre per le pensioni, anche se tutto dipender sempre da ci che verr deciso in sede di Manovra di Bilancio.
Vediamo infatti quali sono le principali ipotesi in campo per la previdenza del prossimo anno.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale La tua Pensione.
Pensioni 2025: cosa cambia per la previdenza in futuro?
"Non c? alcuna intenzione di rinnegare la giusta aspettativa di pensionamenti anticipati".
Una frase, quella del Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti riportata da Sky TG 24, che fa gi ben sperare sul futuro delle pensioni 2025.
Da diversi mesi infatti emerso un certo timore per quanto riguarda il 2025, un anno che potrebbe garantire ai pensionati poche o addirittura nessuna uscita anticipata.
Si tratta di un timore giustificato, visto che gi le attuali uscite sono state, s, riconfermate, ma con molte penalizzazioni, al punto da renderle poco appetibili per gli stessi pensionati.
Una strategia che punta tutto sulla disincentivazione, per far s che sempre meno pensionati valutino l'anticipo previdenziale come soluzione, accettando cos la Pensione di Vecchiaia come unica uscita possibile.
Purtroppo le uscite anticipate sono diventate ormai un onere molto pesante per la finanza pubblica: lo dimostra la sola Quota 100, che secondo i dati dell'INPS del 2022 arrivata a costare ben 23 miliardi di euro.
E con un debito da gestire come quello odierno, il Governo non pu non invitare alla prudenza per quanto riguarda ogni proposta di riforma per le pensioni del 2025.
"Quello che stato fatto nell'ultima legge di Bilancio era quello che era possibile relativamente al quadro di finanza pubblica particolarmente complesso ed eventuali nuovi interventi devono tenere conto della sostenibilit".
Pensioni 2025: tutte le ipotesi per la futura Riforma
Essendo la sostenibilit il punto focale nella futura Riforma delle Pensioni, difficilmente ci si trover nel 2025 con soluzioni previdenziali "generose".
In attesa di ulteriori chiarimenti da parte dell'Esecutivo, comunque lecito aspettarsi una riconferma delle attuali uscite "penalizzate" gi a inizio del prossimo anno.
Parliamo del caso di Opzione Donna e Quota 103, tutte uscite anticipatorie con requisiti anagrafici e contributivi oggi pi stringenti rispetto a prima, e con il solo modello contributivo come base di calcolo anche per i contributi relativi al periodo "retributivo".
Destino analogo anche per Quota 41 per tutti, la proposta previdenziale della Lega che, qualora approvata, non potr non essere penalizzata al pari delle altre quote.
Anche perch nella sua forma originaria pure la ex Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, aveva giudicato Quota 41 per tutti "non sostenibile".
Pertanto, chi vuole avere la pensione nel 2025 prima dei 67 anni dovr aspettarsi non solo requisiti stringenti, ma anche un taglio dell'assegno a causa del citato ricalcolo contributivo, perdendo fino al 30% rispetto allo stipendio finale.
Va detto, per, che anche chi arriver a 67 anni potrebbe ritrovarsi con qualche brutta sorpresa.
Pensioni 2025: cosa cambia con Quota 92
Avevamo gi approfondito la questione di Quota 92, una proposta emersa nell'ultima analisi condotta dal Centro Studi di Itinerari Previdenziali per introdurre una Pensione di Vecchiaia che preveda un requisito anagrafico di 67 anni e uno contributivo di 25 anni.
Appunto, una proposta: ancora il Governo non ha valutato nulla del genere a fini di Riforma.
A dirla tutta, questa Quota pu essere anzi interpretata come una potenziale nuova fase della previdenza nazionale, in cui ad aumentare sar la quota contributiva, e non pi solo quella anagrafica.
E' infatti dal 1992 che la parte contributiva della Pensione di Vecchiaia non veniva "aggiornata".
Proporre un aumento della quota da 20 a 25 anni potrebbe essere utile per attenuare le spese previdenziali, ma tutto ci non aiuter di certo i futuri pensionati, specie quelli che sono riusciti solo di recente ad accumulare 20 anni di contributi.
Va detto che se il Governo dovesse accettare una proposta del genere, tutto ci sarebbe l'inizio di una nuova stagione "nera" per le pensioni, al pari di quella del 2011-2012 con la riforma Fornero.