Pensioni 2025, confermati i requisiti per ritirarsi dal prossimo anno: quali sono

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 23/12/2024 09:15

Pensioni 2025, confermati i requisiti per ritirarsi dal prossimo anno: quali sono

Con la Manovra ormai vicina all'approvazione finale si confermano per il 2025 i requisiti e gli importi delle pensioni che si potranno richiedere il prossimo anno.

Quindi massima attenzione a partire dal 1 gennaio: basta solo un requisito non rispettato per far saltare la domanda di (pre)pensionamento. E questo vale per tutti i casi, da Opzione Donna alla Pensione di Vecchiaia.

Vediamo bene quali sono, e soprattutto a quanto potrebbe ammontare la propria pensione se si uscisse nel 2025.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.

Pensioni 2025, tutti i requisiti confermati per il prossimo anno

Partendo dalla Pensione di Vecchiaia, il lavoratore dovrà aver maturato almeno 20 anni di contributi (figurativi ed effettivi) e un assegno previdenziale pari o superiore al trattamento minimo. In tal caso, potrà uscire dopo aver compiuto 67 anni d'età. Se si maturano meno di 20 anni, ci si potrà ritirare dal lavoro a 71 anni.

Sempre con 20 anni di contributi (solo effettivi) si potrà andare via dal lavoro con tre anni di anticipo, ovvero a 64 anni.

Bisognerà però raggiungere col proprio assegno previdenziale un importo minimo di 3 volte il sopraccitato trattamento minimo. In caso di lavoratrice con figli a carico, l'importo minimo scende da 2,8 volte (un figlio a carico) a 2,6 volte (due o più figli a carico).

Si riconfermano inoltre per il 2025 i requisiti contributivi di:

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    Pensione Anticipata (41 anni e 10 mesi per lavoratrici, 42 anni e 10 mesi per i lavoratori);

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    Quota 103 (41 anni, con uscita a partire da 62 anni),

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    Quota 41 (41 anni, di cui 12 mesi entro il 19esimo anno).

Per quanto riguarda Ape Sociale e Opzione Donna, la prima prevede l'uscita a 63 anni e 5 mesi, ma solo se si ha dai 30 anni (se disoccupato) ai 36 anni di contributi (in caso di mansione usurante).

Mentre la seconda richiede un requisito contributivo di 35 anni, a fronte di un'età anagrafica di 61 anni (o 59 in caso di 2 o più figli a carico).

Ricordiamo che per aderire a queste uscite previdenziali bisognerà rientrare nelle rispettive categorie sociali.

Pensioni 2025, tutti gli importi previsti

A causa dell'introduzione dei nuovi coefficienti di trasformazione, chi esce nel 2025 rischia di ritrovarsi con una pensione molto più contenuta rispetto a quella che avrebbe percepito uscendo quest'anno.

Supponendo uno stipendio annuo di 25mila euro, se si uscisse con la Pensione di Vecchiaia (quindi con soli 20 anni di contributi), l'assegno arriverebbe a 719 euro lordi.

Mentre uscendo il prima possibile con la Pensione Anticipata o con Quota 41, l'assegno finale sarebbe di circa 1.380 euro lordi al mese. Nel caso di Ape Sociale, si arriverebbe a circa 1.250 euro. E così anche con Quota 103, uscendo a 62 anni.

Infine, nel caso di Opzione Donna, se ci si ritirasse a 61 anni l'assegno ammonterebbe a 1.050 euro. Con due anni in meno, si arriverebbe invece a malapena mille euro.

Pensioni 2025, le ultime novità per i (giovani) lavoratori

Si conferma inoltre per le pensioni 2025 la possibilità per i lavoratori (anche neoassunti) di poter arricchire la propria previdenza con i contributi versati nei fondi complementari.

In Manovra di Bilancio 2025 è stata infatti introdotta una nuova disposizione per consentire a chi vuole uscire con Quota 84 (ovvero a 64 con 20 anni di contribuzione) di maturare i contributi richiesti utilizzando anche quanto già versato nei fondi integrativi privati.

In questo modo, il lavoratore in odor di pensione può raggiungere più facilmente non solo il requisito contributivo, ma anche l'importo minimo richiesto per l'assegno.

Al momento, però, la misura è prevista solo per chi è riuscito a maturare 20 anni di contributi in pieno regime contributivo. Pertanto questa soluzione sarà accessibile solo a chi ha versato contributi tra il 1996 ad oggi.

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