Pensioni 2024, a chi spetta l'aumento più alto in assoluto

06/03/2024 11:29

Pensioni 2024, a chi spetta l'aumento più alto in assoluto

In questi ultimi mesi ci sono stati diversi colpi di scena, tra tagli in concomitanza con gli aumenti, perequazioni prima provvisorie e ora definitive. Alla fine lecito chiedersi a quanto ammonta l'effettivo aumento delle pensioni 2024.

E soprattutto chi, tra tagli e adeguamenti, porter a casa un vero guadagno, e non solo un paio di euro netti nel cedolino del mese.

Una domanda lecita, a cui per non facile rispondere, visto che in alcuni casi il calcolo risente di fattori abbastanza personalizzati, come nel caso delle addizionali nel cedolino.

Vediamo per a quanto ammontano le pensioni 2024, e chi potr beneficiare del massimo possibile.

Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.

Pensioni 2024, a quanto ammontano gli aumenti

In questi tre mesi, le pensioni 2024 hanno ricevuto ben due effettivi aumenti, entrambi di carattere nazionale e quindi previsti per tutti.

Il primo quello dovuto dalla perequazione delle pensioni, l'adeguamento al costo della vita (da leggersi, inflazione).

Come stabilito dalla Circolare 1/2024, a livello provvisorio stato disposto un aumento provvisorio delle pensioni del 5,4%.

L'ISTAT per ha confermato l'inflazione definitiva del 2023 al 5,7%, mettendo in chiaro l'esigenza di provvedere a un nuovo adeguamento.

Cosa che avverr pi in avanti, con apposito conguaglio.

Ricordiamo che il dato attualmente applicato (5,4%) previsto solo per i trattamenti con importo massimo 4 volte la minima, ovvero fino a 2.271,76 euro.

Oltre questa soglia, la percentuale sar calcolata secondo alcuni parametri, portando l'aumento effettivo da 5,4% a 1,18%.

Il secondo aumento poi quello dettato dalla nuova aliquota IRPEF per i redditi fino a 28mila euro: non pi al 25%, ma al 23%.

Due punti percentuali in meno che portano l'IPREF lorda annua da 6.700 euro a 6.440 euro, quindi a un risparmio annuo di 260 euro.

Senza contare le eventuali detrazioni, che portano l'IRPEF dovuta ancora pi in basso.

Pensioni 2024, a quanto ammontano i tagli

Sarebbe facile fare cos il calcolo se fosse tutto un aumento. In realt bisogna anche guardare ai tagli previsti gi dal cedolino di marzo, per tutte le pensioni 2024.

Si tratta dell'addebito dell'addizionale comunale ad "acconto", come previsto dal D.Lgs.

28 settembre 1998, n. 360
.

Prevista per 9 rate da marzo a novembre dell'anno corrente, dovuta al 30% con applicazione delle aliquote relative al reddito imponibile dell'anno precedente. In pratica pagherai qualcosa in pi sul cedolino di marzo.

In questo caso il calcolo si complica, visto che le addizionali comunali sono calcolate secondo le aliquote varate da ogni singolo ente comunale, secondo le proprie esigenze.

Per legge non possono andare oltre lo 0,8% di aliquota, salvo alcuni casi speciali (si veda il caso di Roma Capitale, che pu portarla allo 0,9%).

Pertanto, supponendo l'aliquota massima come taglio standard per tutti, si parla di dover dare in caso di reddito lordo a 28mila euro circa 224 euro, ripartiti tra acconto dell'anno corrente (9 rate) e saldo per l'anno dopo (11 rate).

Pensioni 2024, a chi spetta l'aumento pi alto in assoluto

A conti fatti, quello che potrebbe beneficiare dell'aumento pi alto in assoluto tra le pensioni 2024 quello con un reddito fino a 26mila euro.

Avendo un trattamento mensile in 13 rate di 2.000 euro, avrebbe l'aumento massimo dovuto dalla perequazione, ergo circa 108 euro, passando da 2.000 euro a 2.108 euro.

Se avesse un reddito superiore, con la rivalutazione avrebbe superato la soglia di 28mila euro, andando cos nell'aliquota IRPEF del 35% l'anno dopo.

Rimanendo sui 26mila euro, beneficerebbe della riduzione IRPEF, avendo cos altri 20 euro in pi nel cedolino.

Nel caso dell'acconto dovuto dall'aliquota comunale, essendo proporzionale al reddito, avrebbe un IRPEF da addizionale dovuta a 208 euro.

Anche se ripartita in varie rate, il guadagno del taglio dell'IRPEF andrebbe quasi perso comunque.

In ambito di detrazioni, avendo un reddito ormai vicino alla soglia, avrebbe circa 854 euro di detrazioni, con un IRPEF dovuta di 6300 euro.

Se si volesse ottimizzare il guadagno fiscale, bisognerebbe avere un reddito verso i 16mila euro: con IRPEF di 3.874 euro, si avrebbe per circa 1.534 euro di detrazioni.
E un'aliquota comunale di 128 euro.

Ma dal lato della perequazione l'aumento sarebbe, su una rata di 1.230 euro, di soli 67 euro.

Pi una riduzione dell'IRPEF di soli 20 euro all'anno (nel 2023 avrebbe avuto circa 3.900 euro di IRPEF dovuta, se la perequazione di oggi fosse scattata prima).

Pertanto, con questa simulazione, chi ha un reddito verso i 26mila euro adeguati ad oggi beneficerebbe complessivamente di un netto di 1.688 euro, partendo da 1.596 euro.

Se si aggiungono anche le addizionali, la prima sarebbe su 1.668 euro, mentre la seconda arriverebbe a 1.576.

Mentre chi ha un reddito verso i 16mila euro, passerebbe da 1.068 euro a 1.116 euro netti. Aggiunte le addizionali, sarebbero rispettivamente 1.056 euro e 1.099 euro.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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