Pensione, uscire con Quota 103 non converrà nel 2025: ecco perché

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 12/12/2024 10:15

Pensione, uscire con Quota 103 non converrà nel 2025: ecco perché

Andare in pensione con Quota 103 potrebbe non essere una scelta molto azzeccata nel 2025.

Ci sono infatti delle penalizzazioni all'interno di quest'uscita previdenziale che in pochi conoscono, e che potrebbero rappresentare un guaio se non vengono prese in considerazione.

Vediamo quali sono i limiti di questa Quota, e in quali casi conviene aderirvi nel 2025.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Athena SCF - Consulenza Finanziaria Indipendente.

Quota 103: tutte le penalizzazioni e i limiti previsti nel 2025

Anche nel 2025 Quota 103 prevede le stesse penalizzazioni di quest'anno.

Come quella del ricalcolo dei contributi sotto modello contributivo, che in genere riduce notevolmente l'importo dell'assegno finale.

Anche in caso di anni contributivi versati prima del 1996, e quindi sotto retributivo, Quota 103 prevede che pure quei contributi vengano ricalcolati con il contributivo.

Altra penalizzazione riguarda il cumulo dei redditi. Alla stregua dell'Ape Sociale, Quota 103 non permette di "sbarcare il lunario" incrementando il proprio reddito personale con altre attività.

Al massimo è possibile condurre delle attività occasionali, purché il reddito derivante non superi il limite annuo di 5.000 euro lordi complessivi.

In più, anche nel 2025 è previsto il limite dell'assegno. Anche se i contributi versati permettono di maturare un assegno più sostanzioso, con Quota 103 non si potrà percepire un assegno superiore 4 volte il trattamento minimo, ovvero superiore a circa 2.394,44 euro.

Altro limite di Quota 103 è nel computo dei contributi. La normativa prevede l'obbligo di maturare almeno 41 anni di contributi, di cui 35 "effettivi", ovvero "effettivamente" versati dal datore di lavoro.

Il resto degli anni può essere anche composto da contributi "figurativi": l'importante, però, è che 35 di essi siano stati davvero versati durante la carriera lavorativa.

Infine, a seguito delle modifiche della Legge di Bilancio, per uscire con Quota 103 bisognerà sottostare a nuove finestre di 7 e 9 mesi, rispettivamente per i lavoratori privati e pubblici.

Ad esempio, se si fa richiesta a gennaio, si potrà uscire tra luglio e settembre.

Quota 103 e il calcolo dell'assegno: ecco a quanto ammonta nel 2025

Oltre a imporre un tetto massimo all'assegno, Quota 103 prevede un calcolo che, nella maggior parte dei casi, rende comunque difficile il superamento di un simile importo.

Supponiamo di aver maturato un montante contributivo (ovvero la somma di tutti i contributi versati in carriera) intorno a 300mila euro.

Se si esce a 62 anni nel 2025, verrà applicato sul montante un coefficiente di trasformazione abbastanza risicato, pari a 4,795% (nel 2024 era a 4,882%).

A conti fatti, la pensione annua sarebbe di circa 14.300 euro, ovvero 1.100 euro lordi al mese. Nel 2024 sarebbe stata invece di 14.660 euro, ovvero 1.130 euro lordi al mese.

Per superare il tetto di 2.394,44 euro servirebbero almeno più di 635mila euro di montante contributivo: già con questo ammontare, l'assegno mensile si aggirerebbe tra 2.340 e 2.380 euro al mese.

Quota 103 nel 2025, ecco quando conviene

Anche nel 2025, così come nel 2024, Quota 103 conviene solo se il proprio montante contributivo è talmente ricco da permettere la maturazione di un assegno dignitoso.

Non potendo contare sui vantaggi del retributivo, infatti, la maturazione dell'assegno dipenderà tutto dal coefficiente di trasformazione che verrà applicato.

E dato che l'uscita è a partire dai 62 anni, toccherà accumulare un montante di diverse centinaia di migliaia di euro.

Anche perché ritardare l'uscita di qualche anno sarebbe alquanto contraddittorio, se non controproducente.

Anche nel 2025 sarà infatti possibile ritirarsi con la Pensione Anticipata Fornero. Basta solo maturare un anno e 10 mesi di contributi in più (o solo 10 mesi se si è una lavoratrice).

In cambio, si avrà accesso a un'uscita previdenziale che, rispetto a Quota 103, non ha nessuna delle penalizzazioni e dei limiti citati sopra.

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