Pensione, pro e contro di Opzione Donna: ecco quando conviene davvero

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 28/04/2025 10:15

Pensione, pro e contro di Opzione Donna: ecco quando conviene davvero

Pochissime lavoratrici hanno scelto Opzione Donna nell'ultimo anno per andare in pensione prima.

A confermarlo è l'ultimo bollettino dell'INPS, che segnala una netta flessione delle domande di accesso a questa formula previdenziale.

Una tendenza abbastanza prevedibile, considerando che questa misura ha accumulato negli ultimi anni sempre più "contro" che "pro".

Ciononostante, Opzione Donna può ancora rappresentare una soluzione conveniente per chi vuole ritirarsi dal mondo del lavoro il prima possibile.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Daniele Stroppiana l'Assicuratore senza Sorprese?.

Pensione, pro e contro di Opzione Donna

Stando all'ultimo Monitoraggio dell'INPS, sono 3.573 i trattamenti con decorrenza 2024 relativi ad Opzione Donna. Appena un terzo rispetto agli 11.996 registrati alla fine del 2023.

Il motivo di questo crollo delle richieste? I requisiti, che negli ultimi anni sono diventati sempre più rigidi.

Se è vero che con Opzione Donna è possibile uscire 7-8 anni prima della Pensione di Vecchiaia, è altresì vero che per accedere a questa soluzione servono almeno 35 anni di contribuzione versata.

Una soglia più alta rispetto alla Vecchiaia (20 anni), anche se leggermente più bassa rispetto alla Pensione Anticipata (41 anni e 10 mesi per le lavoratrici).

A tutto ciò si aggiunge anche l'obbligo di appartenere a determinate categorie sociali.

Anche nel 2025 l'accesso a Opzione Donna è consentito solo a caregiver che assistono familiari disabili, invalide civili con percentuale superiore al 74%, oppure lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero del Lavoro.

Inoltre, per ritirarsi con Opzione Donna, sarà necessario aver compiuto 61 anni, a meno di non avere figli a carico. In tal caso, è previsto uno sconto di un anno sull'età di pensionamento per ogni figlio a carico, fino a un massimo di 2 anni.

Da segnalare è anche il periodo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e l?effettiva decorrenza della pensione, ovvero la cosiddetta "finestra". Una volta fatto accesso a Opzione Donna, si potrà avere la pensione o dopo 12 mesi (se lavoratrice dipendente), o dopo 18 mesi (se autonoma).

Pensione, a quanto ammonta l'assegno con Opzione Donna

I problemi di Opzione Donna non si fermano ai requisiti: anche l'importo dell'assegno risulta penalizzante.

A differenza della Pensione di Vecchiaia o di quella Anticipata, Opzione Donna prevede un calcolo interamente contributivo, anche se alcuni contributi sono stati versati in pieno regime retributivo (pre-1996).

A questo si aggiunge anche l'applicazione sul montante contributivo dei coefficienti di trasformazione, di norma poco generosi per chi va in pensione molto prima dei 67 anni.

A causa di questi "paletti", l'importo dell'assegno previdenziale risulta molto più basso rispetto a quello previsto con il calcolo misto-contributivo.

A titolo d'esempio, una lavoratrice con uno stipendio annuo di 20mila euro maturerebbe oggi, con 35 anni di contributi, una pensione di circa 1.100 euro lordi uscendo a 67 anni.

Con Opzione Donna, invece, percepirebbe solo 825 euro lordi ritirandosi a 59 anni, oppure 870 euro a 61 anni.

Pensione, quando conviene davvero Opzione Donna

Vedendo tutti questi requisiti e penalizzazioni, difficilmente una lavoratrice sceglierebbe di aderire nel 2025 a Opzione Donna.

A meno che non si trovi in condizioni abbastanza precarie.

Questa misura, infatti, può risultare conveniente per chi si trova in situazioni particolarmente complesse, come quelle legate a gravi problematiche familiari, lavorative o di salute.

Ritirandosi prima dal lavoro con Opzione Donna, la lavoratrice potrà prendersi cura non solo di sé stessa, ma anche della propria famiglia, senza il rischio di ritrovarsi senza soldi.

Tuttavia, dovrà accontentarsi di un assegno notevolmente ridotto, in attesa di raggiungere l'età necessaria per accedere alla Pensione di Vecchiaia.

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