Sono ormai anni che nella Riforma delle Pensioni si cerca di introdurre Quota 41.
Forse il 2024 sar l'anno in cui verr introdotta questa particolare Quota previdenziale, secondo quanto affermato da Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, in un?intervista con La Repubblica.
Ma non sar facile inserire un'uscita anticipatoria del genere, se si vuole mantenere i bilanci in ordine e garantire un assegno equo a tutti coloro che vogliono uscire.
Infatti, il rischio di ritrovarsi s, con Quota 41, ma con un assegno ridotto.
Ecco infatti quanto si potrebbe perdere nel caso in cui si facesse richiesta per quest'uscita.
Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Fisco360.
Pensione con Quota 41: come funziona
Quando si parla di Quota 41 bene non far confusione con l'attuale Quota disposta dall'INPS per i lavoratori precoci.
Si tratta di una soluzione prevista per coloro che hanno raggiunto l'accumulo di 41 anni di contributi previdenziali, ma:
?
versando 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni di et;
?
trovandosi in condizioni di fragilit, come essere disoccupati, caregiver o invalidi;
?
facendo lavori considerati "faticosi e pesanti" ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n.
67.
In tal caso, si potr fare richiesta senza alcun vincolo anagrafico, presentando per la domanda entro il 1 marzo 2024, al limite entro il 30 novembre 2024, ma solo se le risorse finanziarie lo permettono.
Nel nostro caso, si parla per di "Quota 41 per tutti", ovvero anche per chi non rientra nelle categorie sopracitate.
Una misura che guarderebbe a una platea notevole, soprattutto perch non prevede alcun requisito anagrafico.
Per intenderci, 41 anni di contibuti sono altres previsti anche per Quota 103, ma servono almeno 62 anni d'et.
E a sua volta Quota 103, con 63 anni d'et.
Dopo gli eventi di Quota 100, sempre pi difficile introdurre uscite anticipatorie che vengano incontro alla maggior parte del pubblico. A meno di non accontentarsi di un assegno ridotto.
Pensione con Quota 41 per tutti: ecco quanto si perde
Se si parla di Quota 41 per tutti, secondo quanto riportato dall'intervista di Repubblica al sottosegretario Durigon, la soluzione migliore sarebbe quella di adottare il modello contributivo, alla stregua di quanto gi fatto con Quota 103 e Opzione Donna.
Sarebbe un prezzo abbastanza salato per il pensionato, visto che nella forma originale di Quota 41 il calcolo effettuato col sistema misto, se con meno di 18 anni di contributi versati al 1 gennaio 1996, o addirittura col sistema retributivo, se con pi di 18 anni versati prima.
Per intenderci, col sistema retributivo si calcola l'anzianit contributiva (il totale dei contributi) assieme alla media delle retribuzioni o redditi percepiti negli ultimi anni di attivit lavorativa, con tanto di rivalutazione ISTAT, e all'aliquota di riferimento al 2% annuo (entro determinati limiti stabiliti per legge).
Divisi in Quota A e Quota B, la prima sulla base dell'anzianit contributiva maturata al 31 dicembre 1992 sulla media delle 260 settimane di contribuzione prima della data di pensionamento (520 settimane se lavoratori autonomi).
Mentre la seconda sulla base dell'anzianit contributiva maturata dal 1 gennaio 1993, e sulla media delle retribuzioni/redditi degli ultimi 10 anni per i dipendenti (15 per gli autonomi).
Cos facendo, il retributivo garantisce un assegno decisamente superiore di quanto ne risulterebbe con l'applicazione del sistema misto, o addirittura di quello contributivo.
Anche perch in quest'ultimo caso, il calcolo sar sulla contribuzione accreditata, rivalutata annualmente, e sull?et dell?interessato.
Verranno applicati infatti dei coefficienti di trasformazione sull'importo complessivo dei contributi (appunto, il "montante contributivo"), che riguarderanno l'et del lavoratore al momento dell'uscita.
Pensione con Quota 41 per tutti: alcuni esempi pratici
Per fare un esempio pratico, supponiamo di avere maturato 41 anni di contributi al 2023, e quindi di voler fare richiesta nel 2024.
Se si facesse richiesta dell'originale Quota 41, 14 anni andrebbero nel retributivo.
Se negli ultimi 5 anni lo stipendio annuo stato di 20mila euro, per la Quota A baster calcolare l'RMS degli ultimi 5 anni (Retribuzione Media Settimanale) e moltiplcarla per 520 (dieci anni di contributi prima del 1992) e poi per il corrispettivo coefficiente (nel suo caso, 0,00153846, ovvero 2% rapportato per 13 mensilit).
Per la quota B, si calcoler la RMS delle annualit che vanno dal 1993 all'anno di pensionamento, dato che non si hanno 15 anni di contributi al 31 dicembre 1992. Andranno poi moltiplicate per il numero di settimane tra 1 gennaio 1993 e 31 dicembre 1995, e per finire col coefficiente di rendimento.
A fine calcolo, con la retributiva si ottengono per la Quota A 306 euro, e per la Quota B (supponendo una RMS rivalutata a 400 euro), 95 euro.
Per un totale di 401 euro.
E questa la parte retributiva, alla quale va aggiunta la parte contributiva.
Supponendo che in quei 27 anni di contributi siano stati versati 189mila euro (il 33% dei contributi accantonati), al netto di ogni rivalutazione, si avrebbe col calcolo contributivo circa 670,95 euro.
E questo se si vuole uscire a 60 anni, col coefficiente di trasformazione al 4,615%.
Nel complessivo, si parlerebbe di 1.071,95 euro, tra retributivo e contributivo.
Se fosse possibile richiedere Quota 41 per tutti, quei 14 anni di contributi verrebbero calcolati sotto modello contributivo.
Seguendo sempre il calcolo sopra, si avrebbe invece, per circa 98mila euro di contributi versati in quei 14 anni (senza rivalutazione) circa 347,9 euro.
Sommando tutti, si arriverebbe a 1.018,85 euro, circa 50 euro in meno al mese.
Potrebbe interessarti anche : Pensioni: il Portogallo non fa più parte dell'elenco dei paradisi fiscali