Pensione di Vecchiaia con 15 anni di contributi: l'uscita previdenziale che pochi conoscono

26/06/2024 09:15

Pensione di Vecchiaia con 15 anni di contributi: l'uscita previdenziale che pochi conoscono

La norma sulla Pensione di Vecchiaia prevede l'uscita a 67 anni con almeno 20 anni di contributi, ed cos da anni.

Ma questo non significa che non ci si possa ritirare con qualche anno in meno di contributi.

Sembra assurdo, ma in realt si tratta di una possibilit perfettamente legale, grazie a una deroga disposta molti anni prima della Riforma Fornero, e confermata anche dall'INPS stessa.

Vediamo bene di cosa si tratta, quali sono i requisiti e come fare per andare in pensione con 15 anni di contributi.

Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Mondo Pensioni.

Pensione: come uscire con 15 anni di contributi

Parliamo di una possibilit prevista fin dal 1992, ovvero prima del varo della Riforma Amato e di quanto previsto dall'articolo 2 comma 3 del decreto legislativo 503/1992.

A precisarlo la Circolare INPS 16/2013, che ha stabilito, oltre un anno dopo il varo della Riforma Fornero 2011, che chi matura questi requisiti potr uscire anche con 5 anni in meno di contribuzione.

Il riferimento alla Riforma Amato dovuto al fatto che, contrariamente a quanti molti suppongono, l'elevazione della quota contributiva scattata non con la Fornero, ma con Amato.

Con la sua riforma infatti c' stato l'aumento del requisito a decorrere dal 1 gennaio 1993.

E gi all'epoca l'INPS, con la circolare 65/1995, aveva precisato che comunque i lavoratori con 15 anni di contributi (c.d.
quindicenni) potevano andare in pensione prima.

Cos anche nella Circolare del 2013 tale deroga stata confermata, ovviamente "aggiornandosi" al contesto in cui si trovava l'Italia praticamente 20 anni dopo.

Infatti bene chiarire fin da subito chi pu effettivamente uscire con cos "pochi" anni contributivi.

Pensione: quali sono i requisiti per i "quindicenni"

In realt bisogna precisare meglio il requisito dei 15 anni di contributi.

La stessa Circolare riferisce che tale quota deve essere stata perfezionata entro il 31 dicembre 1992, quindi prima dell'entrata in vigore dell'innalzamento del requisito contributivo sopracitato.

Questo vale per tutti i contributi versati a qualsiasi titolo (obbligatori, figurativi, volontari, da riscatto...), riferiti per a periodi anteriori al 1 gennaio 1993.

Possono accedere alla deroga anche i lavoratori dipendenti, come riporta la circolare:

"con almeno 25 anni e [che] risultano occupati per almeno 10 anni (anche non consecutivi) per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell'anno solare".

Si riferisce ai lavoratori e lavoratrici stagionali o con attivit lavorative discontinue.

Nel loro caso, tali requisiti possono essere maturati anche successivamente al 31 dicembre 1992, purch siano di natura obbligatoria (non verranno calcolati i contributi figurativi o volontari).

Questa condizione per non vale nel caso di lavoratori occupati per l'intero anno ma con attribuzione del numero di contributi sotto le 52 settimane.
Ovvero per i lavoratori che hanno una retribuzione annua inferiore al minimale contributivo.

Ci sarebbe anche un'ulteriore condizionalit, ma oggi inaccessibile: l'uscita per lavoratori che al 31 dicembre 1992 hanno maturato un'anzianit contributiva tale che, pur incrementandola dopo il 1 gennaio, non permettere ai lavoratori di raggiungere comunque il requisito contributivo richiesto in quel momento.

Come precisa Pensioni Oggi, questa opzione era possibile per i lavoratori nati fino al 1951.

Pensione: quanto si prende con 15 anni di contributi

Ovviamente con soli 15 anni di contributi difficile avere una pensione generosa.

A seconda dell'anno di uscita, inoltre, c' il rischio di venire ulteriormente danneggiati, anche se la forza di questa soluzione previdenziale il fatto che (almeno) quei 15 anni di contributi sono calcolati col sistema retributivo-misto.

Facendo una semplice simulazione su un lavoratore dipendente che va in pensione oggi ma con soli 15 anni di contributi maturati entro fine 1992 e con uno stipendio finale pari agli odierni 1.500 euro, in questo caso si avrebbe circa 808 euro netti al mese di pensione.

Questo dovuto al fatto che il calcolo del retributivo-misto si ferma appunto al 1993, e non va oltre.

Bisognerebbe aumentare lo stipendio per avere un assegno migliore.

Se lo stipendio finale fosse infatti di 2.500 euro, si andrebbe a 1.176 euro al mese di assegno.

Per evitare questo, bisognerebbe lavorare altri 20 anni: anche con 1.500 euro di stipendio, si potrebbe andare in pensione con 1.103 euro netti.

E questo perch, paradossalmente, ad aiutare il pensionato c' stavolta il metodo contributivo.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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