Pensione di reversibilità, importante novità dalla Cassazione per questi contribuenti

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 16/04/2025 10:15

Pensione di reversibilità, importante novità dalla Cassazione per questi contribuenti

La Corte di Cassazione introduce una novità rilevante per tutti i potenziali beneficiari della pensione di reversibilità, il sostegno economico destinato ai familiari superstiti di un pensionato deceduto.

Con una recente sentenza, la Suprema Corte ha voluto dare un'innovativa interpretazione ai requisiti d'accesso, che potrebbe in futuro agevolare l?ottenimento del beneficio.

Vediamo meglio di cosa tratta l'ultima sentenza, e quali sono le novità per i beneficiari della pensione di reversibilità.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale dell'Avv. Rita Rossi avvocato familiarista.

Pensione di reversibilità, la vicenda dietro la sentenza della Corte di Cassazione

Come riporta il sito Giuricivile.it, la vicenda dietro la recente sentenza della Corte di Cassazione trae origine dal ricorso presentato da un?ex coniuge.

In seguito al decesso del suo ex marito, l'ex coniuge è convenuta "in giudizio la seconda moglie e l?INPS ai fini del riconoscimento [...] di una quota maggioritaria della pensione di reversibilità, in ragione della lunga durata del loro matrimonio".

L'attuale coniuge del defunto si è opposta alla richiesta, sostenendo di avere diritto a una quota maggiore, "considerando la propria situazione di indigenza e la convivenza prematrimoniale con il marito prima del matrimonio".

Il Tribunale ha riconosciuto all?ex coniuge (titolare di assegno divorzile) il 70% della pensione, e il restante 30% al coniuge superstite.

Una decisione confermata anche in Appello, ma contestata da quest?ultima, che ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

Alla fine la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della coniuge superstite.

Pensione di reversibilità, novità dalla Cassazione per gli ex-coniugi

Nel pronunciarsi sul ricorso, la Suprema Corte ha fatto riferimento ai criteri stabiliti dall?art. 9, comma 3, della Legge n. 898/1970, secondo cui la pensione di reversibilità deve essere ripartita tenendo conto sia della durata del matrimonio sia della titolarità dell?assegno divorzile.

Tuttavia, "la giurisprudenza costituzionale e di legittimità ha chiarito che tale criterio temporale non può essere applicato in maniera rigida e automatica".

Infatti, il giudice deve considerare ulteriori elementi, quali la situazione economica delle parti e l?eventuale convivenza prematrimoniale, stando alla sentenza 419/1999 della Corte Costituzionale.

Pertanto, se entrambi (coniuge superstite e ex coniuge divorziato) hanno titolo per ricevere la pensione, l?importo verrà suddiviso tenendo conto delle rispettive condizioni.

E' bene precisare che questa sentenza, per quanto innovativa, non modifica formalmente i requisiti attualmente previsti per ottenere la pensione di reversibilità.

Resta il fatto che la pronuncia potrebbe costituire un precedente giurisprudenziale di rilievo per molti casi analoghi, rendendo (forse) più facile agli ex-coniugi la possibilità di avere la pensione di reversibilità.

Pensione di reversibilità, tutte le altre novità

Rimanendo sempre sul fronte della reversibilità, negli ultimi anni gli organi giurisdizionali sono tornati spesso sui requisiti e sull'effettiva platea di riferimento della pensione per superstiti.

Basti pensare alla sentenza 88/2022 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima l?esclusione dei nipoti maggiorenni orfani, inabili al lavoro e a carico del pensionato defunto, dal novero dei beneficiari diretti della pensione.

Come già anticipato tempo fa, l'INPS ha recepito la sentenza e con la circolare 64/2024 ha comunicato che anche questi soggetti avranno diritto alla prestazione.

A sua volta, con la sentenza 162/2022, sempre la Corte Costituzionale ha stabilito che la pensione di reversibilità non può essere decurtata, in caso di cumulo con ulteriori redditi del beneficiario, di un importo che superi l'ammontare complessivo dei medesimi redditi aggiuntivi.

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