Dal 1 gennaio del prossimo anno anche le pensioni di reversibilità avranno un importante aumento.
Ma per sapere fin da subito quale sarà l'importo ufficiale bisognerà fare attenzione alla propria situazione, visto che la pensione di reversibilità cambia a seconda di alcuni parametri.
Vediamo quali sono gli importi della pensione di reversibilità che scatteranno a partire dal 2025.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.
Pensione di reversibilità, tutti gli importi da gennaio 2025
Così come per le pensioni ordinarie, anche quella di reversibilità potrà avere l'aumento previsto in sede di perequazione.
E questo perché la pensione di reversibilità è un "trattamento previdenziale indiretto": essa viene erogata infatti a un parente dell'ex beneficiario, appunto il pensionato che ha versato anni prima i contributi per far scattare l'assegno.
Stando alle ultime stime, i titolari della pensione di reversibilità potrebbero ritrovarsi dal 1 gennaio un incremento dell'assegno pari all'1%. Si tratta di una cifra abbastanza insignificante, soprattutto se confrontata alle percentuali degli anni precedenti: 5,4% per il 2024 e 8,1% per il 2023.
Ma potrebbe comunque essere sufficiente per chi ha un assegno abbastanza alto. Infatti, come per quelle ordinarie, la pensione di reversibilità prevede la riduzione del tasso riconosciuto a seconda dell'importo del trattamento previdenziale.
Anche se ancora non c'è alcuna conferma dall'Esecutivo, dovrebbero comunque valere per il 2025 le stesse percentuali di quest'anno, che vanno dal 100% se l'assegno non supera quattro volte la minima, fino al 22% se invece va oltre le 10 volte.
Pertanto, se l'assegno è di 2.394,44 euro, l'aumento è dell'1% tondo, ovvero 23,94 euro. Se è invece di 3000 euro, l'aumento è di circa 29,39 euro. Se arriva addirittura a 4000 euro, l'incremento è di 36,89 euro.
Pensione di reversibilità, occhio al cumulo dei redditi
Gli importi sopra riportati devono comunque fare i conti con un "difetto" della pensione di reversibilità: il cumulo dei redditi.
Anche se non è vietato il cumulo dei redditi per chi ha la reversibilità, se eccessivo può portare a una riduzione dell'importo della stessa pensione.
Con parametro di riferimento la pensione minima, se si supera 3 volte il trattamento minimo annuo (7.859,74 euro, quindi 23.579,22 euro) scatta il primo taglio del 25%.
A sua volta, se il cumulo supera le 4 volte (31.438,96 euro), il taglio arriva al 40%. Oltre la soglia di 5 volte la minima (39.298,70 euro), la decurtazione è del 50%.
Questo taglio è previsto nel caso in cui il coniuge superstite lavora e prende al tempo stesso la reversibilità. Come precisa l'INPS:
"I limiti di cumulabilità non si applicano nel caso in cui il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili, individuati secondo la disciplina dell'Assicurazione Generale Obbligatoria".
Pensione di reversibilità, sempre più persone potranno averla
Nonostante il limite previsto per i coniugi lavoratori (ovviamente se privi di figli minori), negli ultimi anni la pensione di reversibilità è diventata accessibile anche per soggetti "distanti" dal percettore.
il caso dei nipoti, che fino a qualche anno fa non potevano beneficiare della reversibilità. Solo con la circolare 64/2024 dell'INPS è stato reso possibile l'accesso anche a loro, ma solo in alcune condizioni.
Il nipote, infatti, dovrà risultare a carico dei nonni (e quindi del titolare della pensione ordinaria) se i genitori non sono in grado di provvedere al suo sostentamento. Inoltre, il beneficio è previsto anche per i nipoti orfani e inabili al lavoro.
In particolare, i nipoti beneficeranno della medesima quota prevista per i figli superstiti, ovvero il 70% della pensione. E fino a 21 anni d'età, se studenti, e a 26 se studenti universitari.