E' vero che per accedere alla Pensione anticipata servono decine di anni contributivi, ma questo non significa che vada bene qualsiasi tipologia di contribuzione.
In realt, se si accumulano diversi anni di una certa tipologia, addirittura si rischia di non poter accedere alla Pensione anticipata.
Per questo bene fare attenzione, e capire fin da subito quali tipi di contributi meglio non accumulare.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di TuttoPensioni.
Pensione anticipata, a rischio i lavoratori che hanno questi contributi
I contributi non sono tutti uguali.
Oltre a quelli obbligatori, ci sono anche quelli figurativi. Ovvero quelli previsti nel caso in cui il lavoratore si ritrovi in una situazione per cui non stato possibile versare i contributi effettivi.
Una situazione come, ad esempio, la disoccupazione, oppure la malattia: in entrambi i casi, il lavoratore non ha lavorato, e quindi non c' stato alcun versamento.
Ma allora perch si parla di contribuzione? Perch in casi come disoccupazione e malattia la copertura garantita dalla Gestione Previdenziale competente.
A livello di uscita previdenziale, sono contributi che sono permessi nella maggior parte dei casi nel computo finale, a patto per che non siano in eccesso.
E' il caso della Pensione Anticipata Fornero, che prevede solo pochi anni di contributi figurativi.
Di conseguenza, se si accumulano troppi contributi figurativi, l'INPS potrebbe non accettare la domanda di prepensionamento con la Pensione Anticipata.
Pensione anticipata, quali sono i contributi validi per l'uscita
Nel caso della Pensione Anticipata sono necessari almeno 35 anni di contributi effettivi per potersi ritirare prima, su un totale di 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le lavoratrici).
E, ripetiamo, devono essere 35 anni totalmente privi dei periodi di malattia o disoccupazione coperti da contributi figurativi.
In pratica, solo anni di puro lavoro in cui il datore di lavoro ha provveduto a versare la quota contributiva alla Gestione Previdenziale di riferimento.
Per certi versi, la stessa cifra di contributi richiesta anche per altre uscite anticipatorie.
Come Quota 41 lavoratori precoci, la misura destinata a caregiver, invalidi, disoccupati e addetti ai lavori gravosi.
Simile ad Ape Sociale a livello di categorie lavorative e sociali, essa prevede il requisito di 41 anni di contributi, di cui 12 mesi entro il 19esimo anno d'et.
Ma, anche in questo caso, la quota del lavoratore deve contenere almeno 35 anni di contributi effettivi.
Pensione anticipata, come fare se si hanno questi contributi
Se ci si ritrova con questi contributi all'interno del proprio estratto conto contributivo, purtroppo non si possono depennare.
Anche perch sarebbe tutto a danno nostro, visto che si riducono gli anni complessivi, penalizzando ulteriormente il calcolo dell'assegno finale.
L'unica soluzione sarebbe pertanto quella di continuare a lavorare.
A titolo d'esempio, se si hanno solo 34 anni "puri" mentre il resto dei 41-42 anni sono figurativi, ci toccher lavorare almeno per altri 12 mesi per poter raggiungere il contributo minimo di 35 anni.
Come soluzione sarebbe anche conveniente, perch aumenterebbe l'assegno sia per via dell'accumulo extra di mensilit contributive, sia per l'uscita ritardata di un anno, che ci permetterebbe di applicare sull'assegno finale un coefficiente di trasformazione pi generoso.
Oltre a questa soluzione, non ci sono altre alternative a livello di uscite anticipatorie: il requisito dei 35 anni contributivi "puri" previsto nella stragrande maggioranza dei casi.
Al massimo, l'unica alternativa sarebbe quella di uscire con la Pensione di Vecchiaia, che richiede solo 20 anni, ma a patto di uscire a 67 anni d'et.
Anche in questo caso, l'assegno risulterebbe pi ricco per i suddetti motivi dell'et di uscita e la numerosit degli anni contributivi extra.