Continua la corsa verso l’approvazione della prossima Manovra 2025. Il cammino della nuova Legge Finanziaria sembra essere lungo e tortuoso non solo a causa delle opposizioni ma anche delle parti sociali.
E come se non bastasse anche nel governo c’è malcontento a causa di alcuni punti inseriti nell’ultimo consiglio dei Ministri.
Tanti i temi affrontati nella nuova Manovra 2025, dal lavora alle pensioni, ma potrebbero esserci delle sorprese in corsa su alcune misure soprattutto in tema di pensione anticipata.
La Legge Fornero, si sa non piace al governo ma la vera e propria riforma delle pensioni tarda ad arrivare.
Ma non mancano nemmeno gli incentivi per convincere i lavoratori a rinviare la pensione almeno fino all'età di vecchiaia ma intanto sono state riconfermate Quota 103 e le altre principali misure di flessibilità in uscita, come l’Ape sociale e Opzione donna.
Allo studio del governo e c’è un ulteriore modo per riuscire ad avere la pensione anticipata tramite il meccanismo Rita e tramite TFR.
In quest’ultimo caso, per arrivare al requisito minimo dell’assegno, cioè tre volte quello sociale, si potrà usare una parte dei fondi complementari, naturalmente il tutto all’interno del sistema contributivo.
Scopriamo allora come funziona Rita e tutte le novità in arrivo nella prossima Manovra 2025. Prima però vi lasciamo al video YouTube di Ciao Elsa-TFR e pensioni spiegati facili.
Pensione anticipata, con Rita puoi andarci prima: ecco come
Con la Manovra 2025, torna alla ribalta il tema delle pensioni anticipate. Se ormai scontato che nella prossima Legge Finanziaria saranno riconfermate Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, non tutti sanno che è possibile uscire in anticipo da lavoro utilizzando il meccanismo Rita.
Si può, infatti, anticipare il pensionamento fino a 10 anni, ottenendo nel frattempo una rendita anticipata pagata dal fondo pensione a cui si è iscritti.
Ciò è possibile tramite il meccanismo Rita, ossia la Rendita integrativa temporanea anticipata. Tale sistema può essere utilizzato dai lavoratori che si sono iscritti a un fondo per la pensione complementare e vogliono lasciare il lavoro in anticipo.
In realtà non è una vera misura per la pensione anticipata ma si avvicina molto al meccanismo dell’Ape Sociale e all’Isopensione perché è una forma di accompagnamento alla pensione.
Naturalmente per poter accedere alla Rita è necessario oltre ad essere iscritti ad un fondo pensione, rispettare alcuni requisiti.
Possono accedere alla Rita, coloro che hanno perso il lavoro in età avanzata e ha difficoltà a ricollocarsi e pertanto stanno pensando di andare in pensione.
E’ possibile richiedere con 5 o 10 anni di anticipo la pensione integrativa a seconda della casistica purchè si abbia il requisito contributivo per fare della domanda di accesso alla RITA.
Per accedere ad esempio alla pensione integrativa anticipata 10 anni prima è necessario, oltre al requisito contributivo, che il soggetto risulti essere inoccupato per un periodo superiore ai 24 mesi e deve compiere i 67 anni entro i 10 anni successivi al compimento del termine di inoccupazione.
Altro requisito da rispettate è la maturazione di 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.
Gli unici esclusi da questo meccanismo sono coloro che invece hanno aderito a un fondo pensione istituito prima del 1° gennaio 1993, ed in regime di prestazione definita.
Pensione anticipata, ecco come funziona Rita
Grazie al meccanismo Rita che offre una rendita integrativa temporanea anticipata dunque si può uscire da lavoro in maniera anticipata e ottenere ciò che si è maturato dal fondo pensione, in attesa di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione Inps.
Si potrà chiedere tutto, o soltanto una parte, del montante accumulato nel tempo che va dall’accettazione della richiesta, fino al raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia.
Al raggiungimento dell’età che da diritto alla pensione di vecchiaia, la rendita integrativa si interrompe e si ha diritto alla pensione erogata dall’Inps
Va detto inoltre che Rita è i cumulabile con altre prestazioni pensionistiche, come Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103.
In pensione anticipata anche grazie al TFR
Il meccanismo della Rita però potrebbe subire delle modifiche e addirittura potrebbe essere imitato per una parte.
Secondo una nuova norma prevista nella manovra 2025, coloro che hanno 64 anni di età e 20 anni di contributi potranno usare parte del Tfr versato nei fondi complementari per coprire i contributi mancanti e raggiungere il requisito di una pensione pari a tre volte il minimo.
Con tale meccanismo si ridurrebbe l'obbligo per lo Stato di integrare le pensioni basse al minimo e in parte verrebbe superata la Legge Fornero che fissa l'età pensionabile a 67 anni con almeno 20 anni di contributi.