Prosegue la crescita dell’utilizzo di carte di credito e debito nei primi sei mesi dell’anno che conferma la progressiva riduzione dell’uso del contante. In espansione anche il pagamento con applicazioni tramite smartphone grazie alla polarità di questi strumenti soprattutto tra i giovani.
La diffusione delle carte si consolida
I pagamenti digitali evolvono rapidamente e il loro utilizzo è in costante crescita come ha recentemente evidenziato l’Osservatorio delle Carte di Credito e Digital Payments in collaborazione con Ipsos, Nomisma e Crif.
Nel primo semestre 2022 le carte di credito “revolving”, ovvero quelle che prevedono il pagamento rateale, hanno registrato un +16,8% di utilizzo rispetto al settore e-commerce che è arrivato a coprire il 24% di tutte le operazioni fatte con questo strumento di pagamento.
Se si analizza il numero dei pagamenti che non prevedono l’utilizzo del contante si riscontra una crescita del 24% e una percentuale che arriva al +29% se si considera il pagamento su Pos con le sole carte di debito.
Proprio in riferimento alle carte di debito il dato è ancor più rilevante se si guarda al numero delle operazioni effettuate nel corso del 2021 rispetto al 2020 con un +53,5% e un volume complessivo di 184 miliardi di euro.
Crescono le app, il buy now pay later e gli “heavy user”
Un altro dato molto rilevante è quello che riguarda la diffusione dei pagamenti da smartphone tramite le app con una quota di utilizzatori che, sempre nel primo semestre del 2022, si è attestata al 26% rispetto al 15% dello stesso periodo del 2021.
Cresce anche il “Buy now pay later”, uno strumento che consente di rateizzare piccoli acquisti, con una percentuale di crescita del + 134% così come cresce la frequenza d’uso mensile dei pagamenti digitali con le carte di debito che hanno registrato una media di utilizzo pari a 4,6 volte al mese rispetto al 4,2 del 2021 per una spesa media superiore a 400 euro mensili.
A fronte di queste analisi rimane in ogni caso da valutare l’impatto che avrà la crescita dell’inflazione nei prossimi mesi soprattutto per una fascia di mercato che impatta notevolmente sul consumo di beni e servizi da parte delle famiglie.
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