Nella seduta di ieri, il prezzo dell'oro si è mantenuto elevato, con il metallo prezioso che ha subito una piccola flessione dopo aver raggiunto un nuovo record storico. Questa ascesa è stata alimentata dalle previsioni di possibili tagli ai tassi d'interesse da parte degli Stati Uniti.
Il prezzo dell'oro spot è passato da 2.044,05 dollari l'oncia di venerdì a 2.067,75 dollari l'oncia lunedì. D'altra parte, l'argento è leggermente sceso, passando da 25,19 dollari all'oncia a 25,12 dollari. Nella sessione mattutina di lunedì, il metallo giallo ha raggiunto un picco intraday di 2.134 dollari l'oncia, ma successivamente è sceso a causa di dubbi sulla futura politica monetaria americana.
Gli investitori stanno scommettendo su possibili tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve già a partire da marzo dell'anno prossimo, come riportato dagli operatori di TreasuryOne.
Nel frattempo, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato venerdì che è ancora "prematuro" fare ipotesi sul momento in cui la banca centrale americana inizierà a ridurre i tassi di interesse, nonostante i recenti progressi dell'istituto sul fronte dell'inflazione.
Stephen Innes di SPI Asset Management ha espresso prudenza riguardo ai recenti andamenti dell'oro. Secondo Innes, le aspettative sui tagli dei tassi nel 2024, per quanto possano sembrare razionali, potrebbero dar luogo a incrementi irrazionali dei prezzi degli asset.
Relativamente agli altri metalli, lunedì il platino è sceso leggermente da 926,27 dollari a 923,50 dollari l'oncia, mentre il palladio è passato da 1.004,16 dollari a 978,99 dollari l'oncia. Infine, il rame spot è aumentato da 8.420,00 dollari a 8.535,00 dollari la tonnellata, mentre l'alluminio è sceso da 2.198,00 dollari a 2.185,00 dollari.
(Redazione)