Ora legale 2025, quanto si risparmia davvero? Vantaggi e svantaggi del cambio ora del 30 marzo

Benna Cicala Benna Cicala - 29/03/2025 07:30

Ora legale 2025, quanto si risparmia davvero? Vantaggi e svantaggi del cambio ora del 30 marzo

Ora legale 2025, il momento è arrivato. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 milioni di italiani perderanno un’ora di sonno. Alle 2 del mattino le lancette dovranno essere spostate avanti di un’ora in modo da scandire l’ingresso ufficiale periodo dell’ora legale. Un gesto ormai automatico che porta con sé un effetto ben noto: giornate più lunghe e più luce disponibile fino a sera. 

Ma siamo sicuri che sia solo un’abitudine senza conseguenze? Che fine ha fatto il progetto europeo di abolizione? E soprattutto: conviene davvero dal punto di vista economico e ambientale?

Nel corso dei paragrafi approfondiremo tre importanti aspetti che accompagnano l’ora legale 2025. Prima di tutto analizzeremo quali sono le ipotesi e gli sviluppi sul suo possibile abbandono. Poi entreremo nel cuore del dibattito che da anni divide i Paesi europei. Infine daremo uno sguardo ai numeri reali, per capire quanto incida effettivamente in termini di risparmio di energia e di emissioni

Prima di farlo, vi lasciamo al video YouTube di Geopop sui pro e i contro del cambio ora.

Il dibattito politico sull'ora legale

L’ora legale 2025 non è solo un cambiamento di abitudine: dietro questo spostamento delle lancette si nasconde una storia lunga oltre un secolo e un dibattito politico mai realmente chiuso. Introdotta in Italia per la prima volta nel 1916, nel pieno della Prima guerra mondiale, l’ora legale nacque come misura eccezionale per risparmiare energia in un periodo di scarsità e difficoltà economiche. Dopo diverse sospensioni e riprese, è diventata una prassi stabile a partire dal 1966.

Negli ultimi anni, però, questa tradizione ha iniziato a vacillare. Nel 2018 la Commissione europea aveva messo sul tavolo una proposta destinata a fare storia: l’abolizione definitiva del cambio d’ora in tutti i Paesi membri. Una decisione motivata non solo da questioni di efficienza energetica, ma anche da un’inchiesta senza precedenti. In quell’occasione oltre 4,5 milioni di cittadini europei avevano partecipato a una consultazione pubblica, e l’84% si era dichiarato favorevole allo stop del passaggio da ora solare a ora legale.

Svantaggi 

A pesare nella proposta erano anche numerosi studi che segnalavano gli effetti negativi dell'ora legale cambiamento sull’organismo. I disturbi del sonno, lo stress, l’aumento di incidenti stradali e cali di produttività nei giorni successivi al cambio orario hanno spinto diversi Stati membri a chiedere una riflessione seria sul tema.

Nel 2021 il Parlamento europeo aveva approvato l’idea di eliminare l’alternanza tra ora legale e ora solare, lasciando a ciascun Paese la libertà di scegliere quale orario mantenere tutto l’anno. Ma l’intesa si è arenata quando la proposta è finita sul tavolo del Consiglio europeo. La divisione tra i Paesi del Sud, favorevoli al mantenimento, e quelli del Nord, contrari, ha impedito di raggiungere la maggioranza necessaria.

La conferma è arrivata all’inizio del 2025. La Commissione ha ufficializzato la decisione di ritirare la proposta, inserendo il ritiro del dossier sul cambio d’ora tra le priorità legislative, constatando che un’intesa politica è ormai fuori portata. L’ora legale, quindi, resterà in vigore almeno per il prossimo futuro.

Quanto si risparmia davvero con l’ora legale 2025

A rendere ancora più acceso il dibattito sull’ora legale 2025 sono i numeri legati al risparmio energetico ed economico che la misura comporta. Nonostante i dubbi e le critiche, i dati ufficiali mostrano che l’ora legale continua ad avere un effetto positivo, anche se inferiore rispetto al passato.

Secondo i rilevamenti di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, nei vent’anni compresi tra il 2004 e il 2024 l’adozione dell’ora legale ha permesso all’Italia di risparmiare complessivamente circa 11,7 miliardi di kilowattora di energia. Tradotto in termini economici, significa circa 2,2 miliardi di euro di costi evitati sulle bollette.

Nel 2024, in particolare, il risparmio energetico è stato pari a circa 340 milioni di kWh. Un dato che corrisponde al fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie italiane. Sul fronte economico, il risparmio complessivo dello scorso anno è stato stimato intorno ai 75 milioni di euro.

C’è anche un effetto ambientale importante. Il minor consumo di energia registrato nei mesi di ora legale ha significato una riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Un contributo non trascurabile alla lotta contro il cambiamento climatico, anche se certo non risolutivo.

Il beneficio economico dell’ora legale, pur non essendo più determinante come nei decenni passati, resta dunque tangibile. Un risparmio che incide sul portafoglio delle famiglie e sulla sostenibilità del sistema elettrico nazionale.

 

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Argomenti

Video