Nvidia citata a giudizio crolla in Borsa

05/09/2024 10:13

Nvidia citata a giudizio crolla in Borsa

Nonostante la crescita esponenziale dei profitti, Nvidia non ha saputo sorprendere il mercato. Secondo Bloomberg, l'azienda avrebbe ricevuto una citazione in giudizio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per l'indagine sulla sua posizione dominante nel mercato dei chip con intelligenza artificiale integrata. Le azioni della società, nota per la produzione di unità di elaborazione grafica per l'intelligenza artificiale, mostrano la più alta volatilità del settore, superando solo Intel (-3.57% nella seduta di ieri mercoledì 4/09).

Il crollo in Borsa

La notizia più recente è stata il calo drastico delle azioni di Nvidia di martedì, con una perdita del 9,53%, riducendo la capitalizzazione di mercato dell'azienda di 279 miliardi di dollari in poche ore. Questa è stata la più grande caduta mai registrata per un'azienda quotata negli Stati Uniti. Mercoledì, le azioni hanno chiuso nuovamente in calo, del 2% circa, poco sopra ai 100 dollari per azione. Nonostante queste difficoltà, l'azione Nvidia ha avuto un rendimento positivo del 108% dall'inizio dell'anno e ha guadagnato il 2.311% negli ultimi cinque anni. 

Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha visto il suo patrimonio netto ridursi di circa 10 miliardi di dollari a causa del recente calo delle azioni. Il mercato non sottovaluta l'indiscrezione della citazione in giudizio, soprattutto considerando l'incertezza degli investimenti futuri in intelligenza artificiale. Secondo alcuni analisti, gli ordini di Nvidia sono strettamente legati agli investimenti complessivi dei grandi gruppi tecnologici. Ad esempio, il 40% delle spese in conto capitale di Microsoft, Amazon, Google e Meta nel quarto trimestre dell'anno scorso è andato a Nvidia. 

L'opinione degli analisti

Gli analisti stanno anche esaminando i multipli a cui le azioni sono scambiate. Un confronto tra il picco delle azioni Nvidia nell'agosto 2021 e il picco di Microsoft nel 2000 durante la bolla tecnologica mostra che le prime sono scambiate con un rapporto prezzo/profitto significativamente più alto. Le preoccupazioni degli investitori riguardano la possibile posizione dominante di Nvidia, che potrebbe portare a interventi regolatori non solo negli Stati Uniti, ma anche nell'Unione Europea e in Cina. Questi ultimi hanno già richiesto informazioni a Nvidia sulla fornitura di GPU, temendo che possa influenzare l'uso futuro dell'intelligenza artificiale da parte delle aziende.

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(Redazione)

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