NVIDIA cede in Borsa: settore gaming in crisi dopo il Covid

Pessimo trimestre per NVIDIA

Il colosso dei microprocessori grafici NVIDIA perde nettamente terreno al NASDAQ (-7%) dopo la pubblicazione dei risultati preliminari del secondo trimestre dell'esercizio fiscale 2022-2023 terminato il 31 luglio scorso. I ricavi si sono attestati a 6,7 miliardi di dollari, in rialzo del 3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente ma in calo del 19% rispetto al primo trimestre e soprattutto molto inferiori rispetto agli 8,1 miliardi indicati a maggio dal management.

Settore gaming in deciso arretramento

Il forte scostamento rispetto alle previsioni è dovuto principalmente al pessimo andamento del settore gaming, con ricavi a 2,04 miliardi, -33% a/a e -44% t/t, a causa delle difficoltà dei clienti: NVIDIA ha anche dovuto rivedere i prezzi in vista delle difficili condizioni di mercato attese anche nel terzo trimestre.

Questo, unitamente alla rivalutazione delle scorte di magazzino, andrà a penalizzare i conti del trimestre per circa 1,32 miliardi di dollari.

Il mercato del gaming si ferma: le cause

La fine dell'emergenza Covid e il conseguente ritorno alla normalità sta quindi impattando negativamente i settori che avevano beneficiato delle restrizioni imposte dalle autorità per contenere la pandemia.
Il gaming è uno di questi e infatti le vendite potrebbero segnare la prima diminuzione da diversi anni. Secondo le stime della società specializzata Ampere Analysis, nel 2022i ricavi dell'industria del gaming dovrebbero scendere dell'1,2% a/a a 188 miliardi di dollari.

L'anno scorso il dato è stato pari a 191 miliardi, +26% rispetto al 2019.

Oltre alla fine dell'effetto-Covid i ricercatori indicano tra le cause della flessione la guerra in Ucraina e le sanzioni contro Mosca (la Russia era il decimo mercato mondiale, quest'anno dovrebbe scendere al 14° posto) e il balzo dell'inflazione (l'aumento del costo dei beni essenziali riduce lo spazio per quelli voluttuari).

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