Eni ha recentemente annunciato una nuova scoperta nel Sud-est asiatico, più precisamente in Indonesia, a 85 km dalla costa orientale del Kalimantan. Il pozzo, denominato Geng North-1, si trova a circa 1.947 metri sotto il livello del mare e scende fino a 5.025. Stime preliminari indicano che il pozzo contiene 140 miliardi di metri cubi di gas e 400 milioni di barili di condensati, il doppio del consumo annuo dell'Italia.
La scoperta e i progetti di Brusco
"Queste risorse sono significative sia per il loro volume che per la loro collocazione geografica", afferma Guido Brusco, direttore generale di Eni Natural Resources. La regione dell'Estremo Oriente dovrebbe vedere la maggiore crescita della domanda di gas naturale liquefatto nei prossimi anni.
In base ai test di produzione, Eni stima che Geng North possa produrre tra 2,2 e 2,7 milioni di metri cubi di gas al giorno e tra cinque e settemila barili di condensati. Il pozzo si trova vicino a altre risorse che Eni ha acquisito da Chevron a luglio.
L'Indonesia, dove Eni è presente dal 2001, è uno dei paesi che l'azienda guarda per diversificare il suo portafoglio di gas naturale liquefatto (GNL). Nella strategia di Eni, conta molto il fatto che le risorse scoperte costano meno di quelle acquistate.
Secondo Brusco, il focus di Eni nei prossimi anni sarà sul gas che scopre, sviluppa, produce e commercializza, piuttosto che sulla compravendita. Entro il 2030, il 60% della produzione di Eni sarà gas e entro il 2050, sarà il 90%.
Il progetto di decarbonizzazione
Le scoperte indonesiane contribuiranno al cambiamento del mix energetico di Eni. L'obiettivo è un rapporto 90-10 a favore del gas. "Tutto questo rientra nel percorso di decarbonizzazione che dovrà portarci alle zero emissioni nette entro il 2050", spiega Brusco.
Nel 2022, Eni aveva contratti per nove milioni di tonnellate di GNL all'anno. Nel 2026, questo totale sarà di 18 milioni. "Il GNL, a differenza dei gasdotti, ha il grande vantaggio della flessibilità. Permette a una compagnia energetica di cogliere le occasioni di mercato: si può vendere in Europa come in Asia, a seconda del mercato più conveniente".
Industrie ed Energia i cambiamenti
La crisi energetica degli ultimi anni ha spinto aziende e paesi, a partire dagli Stati Uniti, a investire nel GNL. Anche i progressi tecnologici sono stati decisivi. Ad esempio, gli impianti di produzione e liquefazione galleggianti, come quello che Eni ha realizzato in Mozambico, sono più agili da costruire e da gestire. "Oggi l'industria ha sviluppato soluzioni modulari che rendono conveniente l'installazione di un impianto GNL anche in presenza di giacimenti più piccoli. Così si possono valorizzare molte più risorse".
(Redazione)