Nikkei 225 positivo nonostante l'andamento negativo dell'Asia-Pacifico

Dopo un avvio positivo a Wall Street, con il Nasdaq Composite che ha registrato un incremento dell'1,12% lunedì, la situazione si è invertita dopo la riapertura degli scambi sui mercati asiatici, che hanno chiuso in territorio negativo. La principale causa di questa tendenza ribassista è il fallimento del China Evergrande Group, il colosso immobiliare cinese che si è trovato sommerso da 300 miliardi di dollari di debiti e che è stato oggetto di liquidazione da parte dell'Hong Kong High Court.

Questo evento ha colpito in particolare il settore immobiliare, con crolli intorno al 6% registrati a Hong Kong per titoli come Hang Lung Properties, Shenzhou International Group e Longfor Group Holdings. Nel frattempo, negli Stati Uniti, l'attenzione è rivolta al primo meeting del 2024 del Federal Open Market Committee (Fomc).
La Federal Reserve (Fed) si pronuncerà mercoledì 31 gennaio, ma non sono previste sorprese in termini di politica monetaria. Secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c'è un 97,9% di probabilità che i tassi di interesse negli Stati Uniti rimangano invariati nel range compreso tra il 5,25% e il 5,50%, raggiunto a luglio e che rappresenta i massimi degli ultimi 22 anni.

Complessivamente, l'indice Msci Asia-Pacific ha registrato una perdita di circa lo 0,90%, escludendo il Giappone, confermando così il clima negativo nella regione.

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