Dopo un'iniziale frenata a Wall Street, con il Nasdaq Composite che ha registrato un calo dell'1,79% lunedì, la tendenza al ribasso è stata confermata a causa delle preoccupazioni per l'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente. Al centro dell'attenzione, però, ci sono soprattutto i dati macroeconomici provenienti da Pechino.
Il Pil della Cina è aumentato del 5,3% su base annua nel primo trimestre del 2024, in accelerazione rispetto al 5,2% precedente e superiore al 4,6% previsto da Reuters. Su base sequenziale, il Pil, corretto per gli effetti stagionali, è invece salito dell'1,6%, rispetto all'1,2% del quarto trimestre e all'1,4% previsto dagli economisti.
Nonostante questi dati positivi, permane la preoccupazione per il rallentamento dell'economia cinese e, in particolare, per la crisi nel settore immobiliare. A marzo, i prezzi delle case nelle 70 principali città cinesi hanno registrato un calo del 2,2% su base annua, in ulteriore aggravamento rispetto all'1,4% di febbraio (e allo 0,7% di gennaio), segnando la contrazione più marcata dall'agosto 2015. Questo contesto negativo è evidenziato anche dal calo dell'1,80% dell'indice Msci Asia-Pacific, escludendo il Giappone.
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