NFT: fine di un sogno?
Gli NFT, ovvero Non Fungible Token, sono contenuti digitali che raffigurano elementi e beni del mondo reale, come ad esempio opere d’arte, brani musicali, giochi e via dicendo.
Chi acquista un NFT, quindi, compra la facoltà di poter rivendicare un diritto su di esso.
Durante il periodo del covid e del successivo lockdown, questi strumenti digitali hanno evidenziato una notevole proliferazione arrivando a segnare il record di scambi mensili nell’agosto del 2021 con un volume d’affari che ha toccato i 2,8 miliardi di dollari.
Insomma, in quel periodo, tutti o quasi ne parlavano e in molti li volevano.
Era la moda del momento e molti investitori hanno pensato si trattasse della nuova Eldorado.
Sono passati da allora poco più di due anni: quale è l’attuale situazione?
Secondo un recente studio effettuato da dappGamble, l’attuale fotografia del mercato degli NFT è piuttosto deprimente, per non dire estremamente negativa.
NFT: che cosa sta succedendo
Secondo la ricerca in questione, una quota percentuale intorno al 95% degli NFT presenti sul mercato avrebbe un valore nullo (paragonato a strumenti reali, sarebbe come detenere azioni che valgono al pari della carta straccia).
Un altro dato che appare piuttosto inquietante, per non dire sconfortante, è quello relativo al dato sulla proprietà degli NFT.
Solamente il 21% delle collezioni di NFT esaminate aveva una proprietà dal 100%.
Ciò significa che il restante 79%, ovvero una percentuale altissima, è rimasta invenduta.
Numeri che testimoniamo una situazione davvero pessima, se aggiungiamo un ulteriore dato: oltre il 40% degli NFT presi in considerazione, ha un valore tra i 5 e i 100 dollari.
Numeri impietosi, soprattutto se si considerano le attese che questa tipologia di mercato aveva generato.
C’è inoltre da considerare un altro fattore, ovvero che diversi NFT, pur avendo valutazioni teoriche espresse in milioni, sono stati scambiati, realmente, anche per cifre al di sotto dei 20 dollari.
Vi è quindi una certa dicotomia tra quelle che sono le valutazioni e l’effettiva realtà.
NFT: quale futuro?
Quale futuro, quindi, si può ipotizzare per questa tipologia di mercato?
Si tratta di un segmento destinato all’estinzione e alla morte totale, oppure si può immaginare una evoluzione con qualche scenario positivo?
Ciò che emerge dalla ricerca citata in precedenza è che, dopo una iniziale fase di euforia generalizzata, gli investitori si stanno orientando sulla qualità e sulla connessione degli NFT con realtà tangibili.
Non Fungible token collegati al patrimonio artistico e culturale o al settore immobiliare creano le basi per ottenere, nel tempo, una crescita di valore.
Senza un cambiamento, quindi, senza una maggior connessione tra il virtuale e un sottostante di collegamento reale, le prospettive non potranno evolvere in territorio positivo ma condurranno gli NFT verso un crollo annunciato.
Ad oggi, l’offerta è decisamente superiore alla domanda: senza una consapevole evoluzione di entrambe, non c’è futuro.