Netflix ha chiuso con un rally del 7,65% venerdì al Nasdaq, dopo un brutale sell-off che ha portato il titolo del pioniere dello streaming a deprezzarsi di quasi il 70% (al netto del rimbalzo con cui ha chiuso l'ultima ottava).
Le vendite, già iniziate a cavallo tra 2021 e 2022, hanno subìto una brusca accelerazione quando Netflix aveva comunicato la prima contrazione nel numero di abbonati dall'ottobre 2011 (200.000 le utenze perse nel primo trimestre e intorno ai 2 milioni quelle stimate per il periodo in corso).
C'è chi però crede che Netflix rappresenti un'opportunità d'investimento e non per il generalizzato recupero segnato venerdì dai titoli growth a maggiore rischio (il Nasdaq Composite ha chiuso in rally del 3,82%) ma per le buone prospettive del suo business, in termini di utili e ricavi.
Netflix passa da growth a value stock ed è di nuovo un buy
Un buy, quello di Netflix, per cui Charles Lemonides, chief investment officer di ValueWorks intervistato da MarketWatch, ha una motivazione al limite del paradosso.
Secondo Lemonides, infatti, Netfix si è trasformata in una value stock, un vero e proprio affare. Un buy Netflix lo era già quando in aprile Lemonides acquistava azioni a 225 dollari. E a maggior ragione lo è ancora di più adesso che scambia sotto ai 175 dollari. "Sembra davvero facile per loro gestire una crescita dei ricavi del 10% e fare migliorare i margini", ha sottolineato Lemonides.
Se il sell-off abbattutosi sul settore tecnologico lo scorso anno e in questa prima parte di 2022 ha spinto a una revisione dei rating per così tante società che scambiavano su valutazioni non sostenibili rispetto agli utili, ora Netflix è scesa abbastanza da essere diventata attraente.
Buone prospettive su utili e ricavi fanno di Netflix ancora un buy
Un cambiamento evidente nel fatto che il titolo dell'azienda di Los Gatos è arrivato a scambiare su multipli di poco superiori alle 15 volte l'eps stimato dal consensus di FactSet.
La media dell'S&P 500 è invece di 17,6 volte. Il vero confronto, però, e con la stessa Netflix: negli ultimi cinque anni il P/E ratio (il rapporto tra prezzo dell'azione e utile stimato) è stato di un impressionante 69,2 volte.
Netflix è tornata con i piedi per terra in aprile, presentando una trimestrale segnata appunto dal primo declino di abbonati in oltre un decennio.
Risultato però che non cancella il fatto che i ricavi siano comunque saliti del 9,8% annuo.
Netflix buy perché ancora dominante nello streaming video
Soprattutto, però, come sottolineato dalla stessa Netflix, alla fine del trimestre il totale degli utenti paganti era di quasi 222 milioni.
La concorrente più accreditata, ovvero The Walt Disney Company, ha presentato come grande successo il raggiungimento di 137,7 milioni di abbonati nell'ultimo trimestre.
Certo Disney ha iniziato poco più di due anni fa con Disney+ (il cui debutto risale al novembre 2019) ma oltre alla sua piattaforma principale ha anche lo sport di Espn+ e Hulu. Se il mercato dello streaming è considerato ormai saturo (per lo meno in Nordamerica) non si capisce perché il problema debba essere di Netflix e non dei tanti che hanno tentato di salire sul carro del vincitore.
Fonte: FTA Online