Netflix perde colpi
Netflix si è trovata recentemente a registrare il suo primo calo degli utenti a pagamento in oltre un decennio. Alla base di questo pericoloso cambio di tendenza c'è la crescente concorrenza di Disney+, Apple TV+ e Amazon Prime Video. Gli abbonati al servizio streaming di Disney sono saliti oltre i 221 milioni circa, Netflix è ferma a 220,7 milioni.
Per contrastare il fenomeno del calo degli abbonamenti Netflix ha confermato di avere avviato una collaborazione con Microsoft come "partner di vendita e tecnologia pubblicitaria globale".
Netflix spera in acquisizione da Microsoft?
L'idea è quella di lanciare un abbonamento più economico rispetto all'attuale ma all'interno del quale vi sia della pubblicità.
Il mercato ha iniziato a sentire profumo di altre opportunità all'orizzonte e si domanda se questa collaborazione non sia solo un primo passo verso un'acquisizione di Netflix da parte di Microsoft.
Microsoft recentemente si è portata a casa Activision per circa 70 miliardi di dollari e una volta metabolizzata questa operazione potrebbe pensare al passo successivo.
Arriva un abbonamento economico?
Per il momento quello che si sa, o meglio quello che ha riportato Bloomberg, è che Netflix sta pensando al lancio di un servizio con prezzo negli Usa tra i 7 e i 9 dollari, nettamente più conveniente rispetto all'offerta attuale che prevede pacchetti da 9,99, 15,49 e 19,99 dollari al mese.
Il nuovo abbonamento potrebbe diventare disponibile dal quarto trimestre del 2022 solo in alcuni mercati, l'attivazione su più vasta scala dovrebbe attendere l'inizio del 2023.
La pubblicità compresa in questa offerta verrà mostrata all'inizio e durante la trasmissione del contenuto e potrebbe essere della durata di 4 minuti ogni ora di trasmissione. Secondo Netflix questo nuovo pacchetto potrebbe fruttare, tra abbonamento e ricavi pubblicitari, 8,5 miliardi di dollari all'anno entro il 2027.
Netflix, serve la rottura di 237 per rilanciare il rialzo
Netflix al momento guadagna il 2,7% a 229,3 dollari circa.
I massimi di settimana scorsa sono a 236,95 dollari. La rottura di quei livelli sarebbe un primo indizio incoraggiante, servirebbe tuttavia poi il superamento di area 252 dollari per rilanciare il titolo verso un target rialzista più ambizioso, come il lato alto del gap ribassista del 20 aprile, posto a 333,22 dollari.
Senza la rottura di area 237 e in caso di violazione di 223 sarebbe invece atteso il test a 207,38 del top dell'8 giugno (lato alto della bella figura a doppio minimo, rialzista, disegnata dal 12 maggio e completata il 20 luglio).
Solo sotto area 207 il ribasso partito dal top di metà agosto si dimostrerebbe preoccupante, destinato a riportare i prezzi almeno fino in area 160/65 dollari.
@Foto articolo