Natural capital: cos’è
Quando si parla di capitale naturale, si fa riferimento a tutti quegli elementi presenti in natura la cui presenza genera benefici per l’intero sistema.
La definizione utilizzata in tal senso è quella di “servizi ecosistemici”.
Il capitale naturale, quindi, comprende tutta quella serie di fattori che ci vengono offerti dalla natura, come ad esempio il suolo, le materie prime e via dicendo.
In tal senso, esistono due differenti tipologie di fonti: rinnovabili e non rinnovabili.
Le prime, sempre che vengano rispettate determinate condizioni e non scendano al di sotto di una certa soglia, continuano a manifestare benefici senza soluzione di continuità.
In parole povere, sono inesauribili.
Le seconde, invece, hanno un cosiddetto inizio e una fine nel senso che, una volta esauritesi, non si trovano più.
Il capitale naturale si differenzia poi dal capitale umano e da quello prodotto, ovvero quei fattori presenti in natura che però, per essere utilizzabili, necessitano dell’intervento dell’uomo attraverso processi lavorativi.
Natural capital: che valore ha?
Una domanda che ci si può porre è la seguente: è possibile attribuire un valore al capitale naturale?
Anche se è essenziale ai fini della sopravvivenza dell’ecosistema (e quindi dell’uomo), il capitale naturale non è mai stato considerato come asset economico e quindi, nonostante virtualmente abbia un valore inestimabile, all’atto pratico non gli viene attribuito un valore numerico.
Questo, almeno, fino agli ultimi anni.
Nel momento in cui ci si è resi conto della necessità di dover cambiare comportamenti e atteggiamenti al fine di evitare che il nostro pianeta imploda, si è iniziato a parlare di attribuire un valore tangibile al capitale naturale.
Secondo studi e ricerche recenti, almeno la metà del PIL mondiale ha una correlazione più o meno rilevante con la natura.
Tradotto, significa che, il depauperamento delle risorse naturali può comportare seri problemi alle aziende in termini di fatturato e utili e, di riflesso, nuocere anche agli investitori.
Ecco che quindi, il problema relativo all’ecosistema e alla sua salvaguardia, assume notevole rilevanza anche da un punto di vista economico.
Natural capital: cosa possono fare gli investitori
Che cosa può fare ogni singolo investitore per salvaguardare e preservare l’ecosistema naturale in primi e, i propri profitti, in seconda battuta?
Occorre che ogni persona faccia scelte di investimento maggiormente consapevoli ovvero vada a premiare quelle aziende che sono più attive in tal senso.
Puntare su quelle attività che valorizzano l’ambiente naturale, lo proteggono e lo rigenerano, non è solo una buona azione da un punto di vista etico ma, in senso lato e con visione prospettica, ha anche l’obiettivo di garantirsi ritorni e rendimenti interessanti.
La direzione nella quale va il mercato è quella: quanto tempo ci vorrà, non è dato a sapersi, ma la rotta è stata tracciata.
Ergo, fare scelte eticamente giuste e consapevoli, consente agli investitori di ottenere più benefici con una singola azione.