Le eccellenti condizioni di inizio 2022
Tempi difficili per chi all'inizio dell'anno scorso ha acceso un mutuo a tasso variabile. Parliamo di molte persone dato che, è doveroso ricordarlo, le condizioni che il mercato proponeva per questo tipo di finanziamento erano davvero allettanti.
In base ai dati di Facile.it a gennaio 2022 un mutuo a tasso variabile a 25 anni da 126 mila euro aveva una rata mensile di 456 euro grazie a un tasso iniziale pari ad appena lo 0,67% derivante dalla somma tra il tasso euribor a 3 mesi (all'epoca a -0,58%) e uno spread di 1,25%.
Il balzo dell'inflazione e la risposta della BCE
Rispetto a quel periodo le condizioni finanziarie sono cambiate radicalmente.
Il balzo dell'inflazione oltre la soglia dal 10% (valori toccati l'ultima volta all'inizio degli anni '80) ha spinto la BCE ad un'azione restrittiva senza precedenti: i tassi di interesse ufficiali sono saliti vertiginosamente trascinando con sé l'euribor a 3 mesi che recentemente ha sfiorato il 4%.
Le conseguenze di queste dinamiche per i mutui a tasso variabile sono state disastrose: attualmente il tasso di riferimento è di poco superiore al 5,20% e la rata di dicembre è calcolata da Facile.it in 752 euro, ben il 65% in più rispetto a quella iniziale.
Le difficoltà nel pagare le rate
L'aggravio cumulato da gennaio 2022 è di ben 3100 euro, una cifra considerevole che ha messo in difficoltà molte famiglie.
Secondo l'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ben 200 mila famiglie hanno saltato il pagamento di una o più rate negli ultimi 12 mesi. Inoltre quasi il 50% ha dichiarato che se i tassi, e quindi le rate, non dovessero ridimensionarsi potrebbe avere seri problemi nel rispettare gli impegni: più di 90mila famiglie di sicuro non riuscirebbero a rimborsare le rate.
A marzo previsto il primo taglio dei tassi BCE
Ma la fine del tunnel non è lontana, per fortuna.
Dopodomani il Consiglio Direttivo della BCE si riunirà per l'ultima vota nel 2023 ed è sostanzialmente certo che non ci saranno mosse, né in un senso né nell'altro. Ma le previsioni sono chiare: i future sull'euribor a 3 mesi indicano che a marzo il tasso sarà al 3,71% contro il 3,95% attuale.
Detto in altri termini il mercato prevede che nella riunione di marzo la BCE decida di effettuare un primo taglio dei tassi ufficiali dello 0,25%. Dopo quella di marzo sono attese altre mosse per arrivare a fine 2024 a un euribor 3 mesi al 2,65% per un totale di un -1,25% nel corso del prossimo anno.
Pertanto a dicembre 2024 la rata del mutuo dovrebbe collocarsi a 660 euro, ben lontana dai 456 di inizio 2022 ma più leggera di quasi 100 euro rispetto a quella attuale.