Mutui prima casa: con la crescita dei tassi come reagirà il mercato?

Mutui prima casa: la corsa dei tassi frena la ricerca di una nuova casa

Il protrarsi della guerra in Ucraina fa sentire i suoi effetti negativi anche su coloro i quali intendono accendere un mutuo per l’acquisto della prima casa a causa della crescita dei tassi di interesse che, nel caso del tasso fisso, solamente nell’ultimo mese sono cresciuti di mezzo punto percentuale.

Nel dettaglio, la condizione di rialzo è da ricercare nella modifica dei parametri di riferimento dell’indice Eurirs (quello per il tasso fisso) che ha registrato una corsa attestata fino all’1,80% di interesse applicabile mentre per l’Euribor (il riferimento per i tassi variabili) il parametro è ancora negativo (-0,50%).

La congiuntura poco favorevole riguarderebbe anche i giovani al di sotto dei 36 anni che subirebbero l’inapplicabilità dei tassi vantaggiosi finora garantiti: basterebbe l’innalzamento di un punto dell’Euribor per rendere le condizioni di rimborso del mutuo meno sostenibili.

Proprio a causa dell’aumento dei tassi di interesse secondo un’indagine a cura di mUp Research e Norstat quasi due milioni di italiani hanno rinunciato a cercare un nuovo immobile.

Mutui prima casa: cosa aspettarsi nel corso del 2022?

Viste le premesse è lecito chiedersi che cosa aspettarsi nella restante parte del 2022 soprattutto per i mutui a tasso variabile visto che l’inflazione nell’eurozona è cresciuta del 5% il che è ben al di sopra di quanto la Banca centrale europea si fosse posta come obiettivo ovvero mantenere l’inflazione sotto al 2%.

È molto probabile quindi che il ritocco degli indici e la loro portata dipenderà in larga misura da molte variabili come l’andamento del conflitto in Ucraina, il costo delle materie prime, e l’andamento dell’inflazione e delle conseguenti decisioni della Banca centrale europea relativamente al costo del denaro.

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