Bene il beverage, Carlsberg conferma la solidità del settore
Campari e gli altri titoli europei del settore beverage (Diageo +0,9%, Pernod Ricard +0,2%, LVMH +0,2%) guadagnano terreno in controtendenza rispetto al mercato mettendo a frutto le loro caratteristiche difensive.
Il comparto si avvantaggia anche dei risultati semestrali di Carlsberg (+3,1%). Il gruppo danese ha accusato una forte perdita (5,28 miliardi di corone, 0,71 miliardi di euro) ma solo a causa delle massicce svalutazioni (10,4 miliardi di corone) in Russia, Ucraina e Centro-Est Europa.
Il risultato netto adjusted (che esclude le voci straordinarie) è pari a +5,06 miliardi di corone, +60% circa rispetto ai 3,17 dell'anno scorso.
L'EBITDA è balzato a 8,57 miliardi di corone, +27,9% a/a. I ricavi sono saliti del 23,6% a 35,45 miliardi di corone. Confermata la guidance 2022 con crescita organica dell'utile operativo "high single digit" (tra 5 e 9 per cento).
Anche Campari aveva chiuso il sem1 con ottimi risultati
Risultati commerciali e operativi eccellenti quindi per il produttore danese di birra.
Ma del resto anche i dati del primo semestre di Campari avevano evidenziato un ottimo andamento. I ricavi si sono attestati a 1.256,9 milioni di euro, +25,6% a/a e +19,2% come variazione organica (e +45,0% rispetto al primo semestre 2019, periodo pre-pandemia). L'utile operativo rettificato (EBIT) è salito a 310,9 milioni, +39,3% a/a e +28,2% come variazione organica (+68,2% sul primo semestre 2019).
L'utile netto è salito a 199,1 milioni di euro, +24,8% a/a. Anche Campari ha confermato la guidance 2022 di margine EBIT rettificato stabile sulle vendite nette a livello organico nel 2022. Il gruppo comunicherà i risultati del terzo trimestre il 27 ottobre.
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