Meta sotto accusa: crea dipendenza fra i giovani

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 26/10/2023 09:02

Meta sotto accusa: crea dipendenza fra i giovani

Meta, l'azienda proprietaria di Facebook e Instagram, è stata citata in giudizio da 41 stati americani che l'accusano di manipolare i più giovani per creare dipendenza dalle sue piattaforme. Questa mossa fa seguito a un'indagine del 2021 che ha esaminato gli effetti sulla salute dei minori causati dalle strategie di Meta. Un esteso rapporto federale di 233 pagine sostiene che Meta utilizza tattiche mirate a sfruttare i più giovani con l'intento di incrementare i propri guadagni. 

 

L'azienda è accusata di ingannare gli utenti circa le misure di sicurezza implementate e di violare le leggi sulla privacy dei minori nel raccogliere i loro dati. È interessante notare che l'azione legale contro Meta vede la collaborazione di stati sia repubblicani che democratici, un raro esempio di unità bipartisan. L'attorney general del Colorado, Phil Weiser, ha sottolineato che, nonostante l'attuale carenza di collaborazioni bipartisan a livello nazionale, questa azione legale rappresenta un'eccezione. L'attorney general della California, Rob Bonta, ha poi evidenziato come l'inchiesta abbia concluso che Meta mette a rischio bambini e adolescenti al fine di aumentare i propri profitti. In risposta, la portavoce di Meta, Liza Crenshaw, ha espresso la sua delusione per il fatto che gli attorney general abbiano scelto la via legale invece di collaborare con l'industria tech per creare regolamenti adeguati all'età per le numerose applicazioni usate dai giovani. 

 

Dal 2021, l'effetto dei social media di Meta sui giovani è diventato un tema di discussione centrale, in seguito alla pubblicazione di un rapporto interno che rivelava come Instagram potesse peggiorare i disturbi alimentari nelle giovani utenti. In risposta, sono iniziati i tentativi di creare leggi per limitare l'accesso dei minori ai social media e per aumentare il controllo sulle politiche di Meta. 

 

Sebbene a livello federale non sia stata ancora adottata una legge specifica sulla privacy e sulla protezione dei minori online, alcuni stati hanno adottato misure incisive. Arkansas e Utah, ad esempio, hanno proibito ai minori di 13 anni l'accesso ai social media e l'hanno limitato a quelli sotto i 18 anni solo con il consenso dei genitori. La California, invece, ha approvato una legge che obbliga le aziende tech a monitorare i propri prodotti per individuare eventuali rischi e a sviluppare strumenti per garantire la sicurezza e la privacy.

 

(Redazione)

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