Mercati e borse: point of view
Chiunque bazzichi intorno al mondo della finanza e delle azioni in particolare, è molto attento alle previsioni, valutazioni, giudizi che vengono dati su un singolo titolo piuttosto che su un settore o mercato particolare.
Ebbene, chiunque si sarà accorto che, quando si leggono le valutazioni previsionali degli analisti (cosiddetti giudizi) su un singolo titolo, difficilmente saranno tutte concordanti.
Anzi; il più delle volte c’è una differenza di vedute a 360 gradi: mentre una banca d’investimento valuta una azione con un giudizio “Buy” o “Strong buy”, un’altra fornisce un consiglio più soft “Outperform”, un’altra ancora non si sbilancia “Neutral”, mentre qualcuno consiglia addirittura di stare alla larga.
Come è possibile che ci siano pareri così divergenti?
Come vengono fatte queste valutazioni?
Sono attendibili?
Quali sono i parametri da valutare con maggiore attenzione per comprendere se ci si può fidare o meno?
Mercati e borse: professionisti, non veggenti
Sgomberiamo subito il campo dalle errate interpretazioni e poniamo in chiaro un concetto: quando ci si riferisce al futuro di un titolo o di un mercato, qualsiasi analista effettua delle valutazioni sugli elementi che ha a disposizione.
Si tratta di professionisti, non di veggenti.
Ergo, solo successivamente, ovvero a posteriori, si potrà dire se un giudizio è stato centrato o meno.
Le valutazioni, come già detto in precedenza, si basano sui dati e sulle informazioni in possesso dell’analista di turno.
Lo stesso professionista elabora ed interpreta questi elementi cercando di dare la propria visione prospettica.
Giudizio giusto? Sbagliato? Ai posteri l’ardua sentenza.
Piuttosto, ciò che invece occorre valutare bene, è la presenza di un eventuale conflitto di interessi tra chi analizza e chi viene analizzato.
Cosa significa?
Mercati e borse: i giudizi sono indipendenti?
Quando viene espresso un giudizio su una determinata società quotata in borsa (e quindi sulle azioni che ne rappresentano il capitale sociale), sarebbe opportuno che, chi giudica, si trovasse in una condizione di assoluta indipendenza da chi viene giudicato.
Per essere chiari: se l’analista incaricato di analizzare la Società Alfa, lavora all’interno di una banca d’affari che ha curato il collocamento della Società Alfa o ne detiene una quota di capitale, difficilmente darà consigli negativi sul titolo.
Perché?
Perché altrimenti nessuno comprerebbe più le azioni della Società Alfa il cui prezzo tenderebbe quindi a scendere andando a minare il profitto della banca d’affari per la quale lavora l’analista di turno (banca d’affari che ha investito cifre importanti nella società Alfa).
Quindi, quando si vanno a leggere i report, i commenti, le previsioni, i giudizi delle varie banche d’affari o analisti, il primo quesito da porsi è: quanto è realmente indipendente e spassionata questa valutazione?
Detto ciò, la pluralità di vedute aiuta a mettere in gioco anche se stessi, le proprie convinzioni e le proprie valutazioni: ecco perché occorre sempre informarsi e valutare più punti di vista.
Non sempre siamo nel giusto, come non sempre lo sono gli analisti.