Materie Prime. Il trend di crescita prosegue

06/06/2022 11:45

Materie Prime. Il trend di crescita prosegue

CRB Index, la situazione

Il breakout della resistenza a 315 punti della scorsa settimana non ha eliminato del tutto la sensazione che il trend positivo abbia il fiato corto. Data la sua “anzianità”, al lavoro dall’aprile 2020, e la leg parabolica 1-8 marzo scorsi, un movimento laterale del grafico darebbe più senso tecnico a tutta la struttura.

Ma il “wedge”, che si traccia a partire dal massimo dell’8 marzo, 309,12 punti, e dal minimo del 17 marzo, 280,57, e l’entità dell’estensione dei prezzi al disopra della loro media mobile esponenziale a 200 sedute, non convincono.

Generalmente il “wedge” anticipa una potenziale inversione “minore” dell’uptrend, ma senza possedere l’importanza e la forza predittiva che hanno altre configurazioni più importanti (testa-spalla).

Un movimento dei prezzi al disotto del supporto a 297 punti, favorirebbe la tesi della correzione tecnica necessaria per ridare fiato a una lunga corsa, con un ulteriore supporto chiave a 280.
Al contrario, una prosecuzione del trend rialzista avrebbe come target l’area 329-331 punti, il ritracciamento del 61,8%, calcolato dal massimo del 2008 al minimo del 2020.

Petrolio WTI, l’oro nero mostra i muscoli

Le candele del 31 maggio e dell’1 giugno, lette unitamente ai volumi di scambio, testimoniano tutta la battaglia tra “bulls & bears” avvenuta per rompere la resistenza in area 115-116 dollari, da noi evidenziata come livello chiave nelle ultime settimane.

E le forze rialziste, per il momento, hanno avuto la meglio, chiudendo la settimana a 118,87.

Il target da raggiungere ora è la resistenza a 130,50 dollari, il massimo della seduta del 7 marzo scorso. Il movimento rialzista verrebbe confutato se i prezzi dovessero violare il minimo dell’11 maggio a 98,20 dollari.
Lo sfondo macroeconomico e geopolitico sta somministrando “carburante” alla ripresa del trend.

La cessazione cinese dei lockdowns da Covid, il sesto pacchetto di misure di sanzioni europee contro la Russia con il quasi totale embargo petrolifero e le riserve statunitensi ai minimi storici, per il momento sono i fattori chiave che contribuiscono alla struttura dei prezzi attuale.

Oro, prezzi in consolidamento

Rimane immutato il quadro tecnico dell’oro durante la settimana di negoziazioni appena conclusa.

Il movimento laterale innestato nella settimana precedente, si colloca nell’area compresa tra la media mobile esponenziale a 200 sedute, 1856,72 dollari, la resistenza in area 1873 dollari e la media mobile esponenziale a 50 sedute, a 1876,3 dollari. Il timido tentativo della candela di giovedì di dare forza a un rally di reazione, avviene con un volume di scambi non convincente e la seduta di venerdì sostanzialmente annulla l’iniziativa.

Tali ultime due candele, se “blended”, restituirebbero una candela “inverse hammer” che, collocandosi in un movimento laterale, non avrebbe alcun altro significato se non quello di attestare l’equilibrio tra domanda e offerta al prezzo di chiusura.

Il trading range è dunque quello compreso tra 1830-1878 dollari e l’outlook quindi dipenderà dalla direzione che l’attuale equilibrio tra domanda e offerta vorrà imprimere ai prezzi.

Una evoluzione in chiave rialzista, impone che il grafico rompa con decisione la media mobile esponenziale a 50 giorni, oggi a 1876,3 dollari e, successivamente il massimo della seduta del 5 maggio scorso, 1910,7 dollari, che corrisponde anche al lato alto del canale discendente disegnato a partire dal massimo dell’8 marzo 2022.

Una evoluzione ribassista imporrebbe la violazione del minimo del 16 maggio, a 1785 dollari.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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