Materie Prime, il rialzo continua

15/06/2022 11:10

Materie Prime, il rialzo continua

Il breakout del lato alto del wedge da noi tracciato a partire dal massimo dell’8 marzo, 309,12 punti e il minimo del 17 marzo a 280,57 punti, avvenuto martedì 6 giugno, nega, per il momento, una configurazione grafica ribassist

a.Tecnicamente rileviamo una volatilità dei prezzi in lieve diminuzione, misurata dall’indicatore Average True Range a 9 periodi.
Il target rialzista da noi individuato la scorsa settimana, area dei 329-331 punti, area del ritracciamento del 61,8% calcolato a partire dal minimo del 2020 al massimo del 2008, è già stato raggiunto.

Il proseguimento della spinta rialzista implica il test della resistenza a 370,71 punti, massimo dell’aprile 2011, che rappresenta ora il livello da monitorare.

Possibile ma non tecnicamente dovuta, stante l’assenza di livelli di ipercomprato negli indicatori di momentum, una correzione verso la media mobile esponenziale a 50 sedute, a 309 punti.

Petrolio WTI. Lieve rallentamento

Il livello superato la scorsa settimana a 116,64 dollari, massimo del 24 marzo 2022, continua ad esercitare una notevole importanza, dato il livello di offerta che i rialzisti hanno dovuto assorbire durante le negoziazioni contenute nel movimento laterale dalla fine di marzo 2022 ad oggi.

La perdita di momentum registrata in questa settimana, può dunque rappresentare una lieve correzione tecnica dei prezzi, contenuta tra il minimo del 2 giugno 2022, 111,20 dollari e la media mobile esponenziale a 50 sedute, 109 dollari circa.

La “stance” rialzista, con target a 130,50 dollari, rimane lo scenario da privilegiare, ma una correzione dei prezzi profonda, al di sotto della media mobile esponenziale a 50 sedute e verso il livello del minimo del 19 maggio 2022, a 103,24 dollari, confuterebbe il quadro rialzista descritto nelle ultime settimane.

Il quadro geopolitico deve ancora definire se, in futuro, l’embargo nei confronti del petrolio russo sarà efficace.

Le aspettative del mercato in merito al prezzo del petrolio, oscillano tra i confini di Russia e Cina.

Oro, qualcosa si muove.

Il quadro tecnico dell’oro durante le ultime tre settimane di negoziazioni, ci restituiva movimento laterale contenuto tra il minimo del 1° giugno, 1830,2 dollari e il massimo del 3 giugno, 1878,6 dollari.

La seduta di venerdì, sull’onda del “turmoil” dei mercati finanziari, dovuto sia all’inflazione statunitense, che al panic selling sui bond governativi europei, fa registrare una barra giornaliera “outside day” che contiene ben 14 barre precedenti, il prezzo di chiusura più alto dal 9 maggio scorso, a 1875,5 dollari, sopra la media mobile esponenziale a 50 sedute, a 1872,6.

Appare quindi ragionevole il target rialzista costituito dal massimo della seduta del 5 maggio scorso, 1910,7 dollari, rottura del lato alto del canale discendente tracciato a partire dall’8 marzo 2022.

Viceversa, una violazione del minimo dell’ultima seduta di venerdì, 1826,5 dollari, negherebbe il quadro appena descritto, con successivo livello di supporto da testare a 1785 dollari, minimo del 16 maggio.

 

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