La legge di Bilancio approvata nel Consiglio dei ministri il 16 ottobre contiene 91 articoli, ovvero un incremento rispetto ai numeri anticipati inizialmente. Confermato il taglio del cuneo fiscale, con una proroga dell'attuale misura fino a tutto il 2024. I principali settori coinvolti nella bozza preliminare sono la sanità, le pensioni, la pubblica amministrazione, la famiglia e la revisione della spesa.
In merito alle pensioni, si prevede un pieno adeguamento all'inflazione per le pensioni che non superano le 4 volte il minimo (cioè circa 2.000 euro), una rivalutazione al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% per quelle più alte, vale a dire sopra 10 volte il minimo (circa 5.000 euro al mese). La nuova indicizzazione aumenta quindi dal 85% al 90% per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo. Le donne potranno andare in pensione con la nuova Ape allargata con 35 anni di contributi e 61 anni di età, abbassata a 60 anni con 1 figlio e 59 anni con più figli.
Per quanto riguarda le madri lavoratrici, la bozza prevede uno sgravio contributivo del "100%" fino a un "massimo di 3.000 euro annui", senza limiti di reddito. Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le madri con due figli dura fino ai 10 anni del figlio più piccolo, mentre per chi ne ha tre, lo sconto sui contributi dura fino ai 18 anni del figlio più giovane.
Si prevede inoltre un aumento del bonus per pagare le rette degli asili nido pubblici e privati, destinato però solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in famiglie con già un minore sotto i 10 anni e un reddito ISEE massimo di 40.000 euro. L'incremento attuale del beneficio è stato elevato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro.
Infine, la bozza della legge di Bilancio prevede che il latte in polvere e le preparazioni per l'alimentazione dei bambini, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, siano soggetti all'IVA al 10% anziché al 5%. Il congelamento della plastica e della sugar tax è confermato per altri sei mesi, fino a fine giugno 2024. Queste due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi essere applicate a partire dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori modifiche.
(Redazione)