Venerdì scorso, Sam Altman - il leader di OpenAI, una delle società di IA più influenti al mondo, e forse la figura più visibile nell'industria nascente - è stato licenziato dai direttori della startup in una mossa a sorpresa. Meno di cinque giorni dopo, è tornato come CEO dell'azienda, ora con un consiglio di amministrazione, in teoria, più favorevole alla sua visione.
Questa serie di eventi straordinari si è svolta solo pochi giorni dopo la prima conferenza per sviluppatori di OpenAI, dove ha presentato nuove versioni commercializzate della sua tecnologia, tra cui l'opzione di personalizzare il suo chatbot IA ChatGPT.
Nel pomeriggio di venerdì, orario americano, Altman avrebbe partecipato ad un videoincontro con gran parte del consiglio di amministrazione di OpenAI. Nel corso di questo meeting, Altman è stato licenziato, e gli è stato riferito che la notizia sarebbe presto diventata pubblica. Nel giro della mezz'ora successiva, il consiglio ha anche informato Greg Brockman, un altro co-fondatore e presidente di OpenAI, che sarebbe stato anch'egli rimosso dal consiglio. Pochi minuti più tardi, OpenAI ha annunciato pubblicamente di aver licenziato Altman poiché ufficialmente temeva che egli non fosse sempre sincero. Il consiglio ha anche dichiarato che Mira Murati, il direttore tecnologico della società, sarebbe diventato CEO ad interim. I partner strategici di OpenAI, tra cui il suo più grande sostenitore finanziario Microsoft, sono stati anche apparentemente informati dell'espulsione di Altman pochi minuti prima dell'annuncio del consiglio. Un fattore chiave nel licenziamento del CEO sembrava essere la tensione tra Altman, che favoriva lo sviluppo più aggressivo dell'AI, e i membri del consiglio di OpenAI, che volevano procedere con più cautela.
A meno di 24 ore dal licenziamento di Altman, nella giornata di sabato, sono emerse notizie secondo cui lo stesso Altman ed altre persone a lui legate stavano pensando a piani per una loro impresa propria. Allo stesso tempo, stando ai rumor, il consiglio di OpenAI stava apparentemente avendo dei ripensamenti, considerando la possibilità di chiedere al CEO estromesso di tornare.
Domenica pomeriggio Altman era di nuovo nella sede di OpenAI - questa volta con un badge per gli ospiti - per negoziare il suo possibile ritorno. Si dice che il CEO di Microsoft, Satya Nadella, abbia mediato la discussione. Era stato fissato un termine per il consiglio di accettare le richieste di Altman, tra cui l'aggiunta di un posto per Microsoft e il suo reintegro come CEO, trattative che però sono fallite. Nella tarda serata lo stesso Nadella ha twittato che Altman, insieme a Brockman, si sarebbe unito a Microsoft per dirigere un nuovo gruppo di ricerca sull'IA. OpenAI intanto trovava un nuovo CEO ad interim, Emmett Shear, l'ex CEO del servizio di streaming di Amazon e Twitch, mentre Murati sarebbe tornata al suo ruolo di direttore tecnologico di OpenAI.
Lunedì mattina, tramite un post su X, Shear ha descritto l'opportunità di unirsi a OpenAI come "un'opportunità unica nella vita". Ha aggiunto che l'azienda avrebbe assunto un investigatore indipendente per fare rapporto su ciò che era accaduto nel periodo precedente al licenziamento di Altman. I dipendenti di OpenAI tuttavia non erano convinti. Più di 500 membri del personale hanno firmato una lettera aperta in cui chiedevano le dimissioni del consiglio dell'azienda e il reintegro di Altman e Brockman. Hanno anche minacciato di seguire i co-fondatori a Microsoft se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Il sito web The Verge intanto ha riferito che Altman e Brockman potrebbero in realtà ancora tornare a OpenAI qualora i membri del consiglio che lo hanno licenziato si dimettano.
Martedì sera, l'azienda ha comunicato ufficialmente il reintegro di Altman come CEO di OpenAI, aggiungendo che era ancora in corso la definizione dei dettagli. Altman ha scritto su X che "non vede l'ora" di tornare a OpenAI e di costruire sulla "forte partnership" della società con Microsoft. Anche Brockman è tornato a OpenAI.
Altman continuerà dunque a guidare l'azienda che ha aiutato a fondare, e Microsoft ha ottenuto più controllo sull'azienda che ha sostenuto con miliardi per rafforzare le sue ambizioni nello sviluppo dell'IA. "Siamo incoraggiati dai cambiamenti nel consiglio di OpenAI", ha detto Nadella su X. "Crediamo che questo sia un primo passo essenziale verso una governance più stabile, ben informata ed efficace".
(Redazione)