La manovra 2024 cambia le pensioni

Nonostante il decreto Anticipi, approvato il 16 ottobre 2023, prevedesse che il conguaglio dell'adeguamento delle pensioni sarebbe avvenuto a novembre, alla fine è stato stabilito che i pensionati lo riceveranno il 1° dicembre. Questo conguaglio rappresenta lo 0,8% necessario a recuperare l'inflazione effettiva del 2022, che è stata dell'8% circa. Tuttavia, la bozza iniziale della manovra prevede delle modifiche per il 2024 che potrebbero penalizzare le pensioni più elevate. 

Dopo la stretta introdotta con la precedente legge di Bilancio, il governo Meloni ha concesso la rivalutazione piena al 100% solo alle pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps, ovvero quelle fino a 2.101,52 euro lordi mensili. Per i trattamenti superiori, si varia dal 85% al 32%. Grazie all'indicizzazione all'inflazione 2022, tutte le pensioni sono aumentate da gennaio di quest’anno. 

Per esempio, un assegno pensionistico di mille euro è aumentato di 73 euro a gennaio 2023 per effetto della rivalutazione iniziale del 7,3%. Con il conguaglio anticipato a dicembre 2023 dello 0,8%, l’assegno dovrebbe arrivare a 1.081 euro. In più, si aggiungono gli arretrati, calcolati in 8 euro al mese per tutte le mensilità precedenti a partire dal gennaio scorso. Pertanto, gli arretrati per un assegno da mille euro sfioreranno i 100 euro. 

La prima bozza della nuova legge di Bilancio prevede l’adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, ma aumenta l’indicizzazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo dal 85% al 90%. Cattive notizie, invece, per gli assegni 10 volte oltre il trattamento minimo Inps, a cui l’aliquota applicata per il conguaglio è stata tagliata dal 32% al 22%. 

Il governo intenzione di aumentare le pensioni minime, attualmente di 600 euro al mese, del 6,4% per i pensionati over 75 e dell’1,5% per quelli tra i 65 e i 75 anni. Tuttavia, per avere certezza di queste modifiche si dovrà attendere il testo definitivo della legge di Bilancio 2024. 

(Redazione)